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Toscana, soldi e sostegno per i produttori di birra artigianale

Toscana, soldi e sostegno per i produttori di birra artigianale

I contributi pari a 200mila euro l'anno e le priorità per ottenerli

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 Sì a maggioranza, con il voto favorevole del Pd e l'astensione di Lega e Fratelli d'Italia, alla proposta di legge ''Diposizioni per la valorizzazione e la promozione dei prodotti e delle attività dei produttori di birra artigianale'', di iniziativa consiliare, con primo firmatario il consigliere Mario Puppa (Pd) insieme con l'ex consigliere Massimiliano Pescini (Pd). L'atto è stato discusso e votato nella Commissione Sviluppo economico e agricoltura del Consiglio regionale della Toscana, presieduta da Gianni Anselmi (Pd). ''La norma - ha detto Puppa nell'illustrare l'atto - nasce dalla considerazione che il settore della birra artigianale è in crescita, ha un suo legame con le identità territoriali e con le produzioni agricole, molto spesso a carattere familiare, e ha bisogno di un piccolo sostegno per riuscire a restare allineato con il regime di concorrenza delle altre regioni''.

L’attenzione per la filiera toscana

Con questa proposta di legge si vuole valorizzare la filiera brassicola toscana, sviluppando l'agricoltura locale, favorendo la biodiversità e l'utilizzo delle materie prime agricole regionali, con particolare riferimento al luppolo, ai cereali e alle castagne, e promuovere pratiche agricole sostenibili e rispettose dell'ambiente, oltreché il turismo legato anche indirettamente alla produzione birraria e alle sue tradizionali metodologie di lavorazione. Nell'atto si prevede la concessione dei contributi, pari a 200mila euro l'anno, ai microbirrifici e ai microbirrifici agricoli aventi sede di produzione in Toscana.

Contributi: di cosa si tratta e come ottenerli

''Tali contributi - si legge - possono essere utilizzati per la ristrutturazione e l'ammodernamento degli impianti; l'acquisto di macchinari e di strumenti di dotazione, in funzione delle innovazioni tecnologiche, sia in ambito organizzativo che di processo produttivo, compresi i processi di certificazione di qualità; lo sviluppo della coltivazione e della lavorazione delle materie prime per la produzione della birra; il sostegno alla formazione degli operatori che svolgono attività di vendita e somministrazione''. Si lascia al bando la scelta delle priorità per l'assegnazione dei contributi, restando fermi alcuni punti, come lo svolgimento dell'attività in Toscana, interventi in ambienti di lavoro idoneo, imprese a conduzione giovanile o femminile ed effettuare la produzione di birra in comuni con alta graduatoria di disagio. Nell'atto, infine, si inserisce una clausola valutativa che riserva alla commissione, dopo un anno, la possibilità di verificare la ricaduta della norma sul tessuto dei birrifici agricoli e il quadro sul comparto per capire la crescita ed eventuali ricadute positive. 

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