Parità di genere nei porti, firmato il protocollo tra associazioni e sindacati
Associazioni datoriali e organizzazioni sindacali hanno sottoscritto un’intesa basata su sette articoli: una serie di azioni a tutela delle donne, della loro uguaglianza nei posti di lavoro e contro ogni discriminazione
LIVORNO. Sette articoli per dare attuazione all’auspicata parità di genere e, in particolare, a proteggere le donne che operano all’interno dei porti dalle molestie, dalla violenza e da ogni altro comportamento lesivo della loro dignità sul posto di lavoro. È quanto contenuto nel protocollo sulla parità e contro la violenza di genere dalle associazioni Assoporti, Assologistica, Assinterminal e Uniport e dalle organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti, con l’Ancip, l’associazione nazionale delle Compagnie Portuali, parte uditrice.
Nell’articolato viene assunto l’impegno «a sensibilizzare lavoratrici, lavoratori e imprese al fine di garantire il mantenimento, nei luoghi di lavoro, di un ambiente in cui sia rispettata la dignità di ognuno e siano favorite le relazioni interpersonali baste su uguaglianza e reciproca correttezza, anche attraverso forme di collaborazione per il superamento di eventuali situazioni discriminatorie di genere, individuali e collettive».
A mettere inoltre a disposizione delle lavoratrici e dei lavoratori le modalità e le figure istituite con specifici accordi per ricevere informazioni e fare segnalazioni, in modo sicuro e senza ripercussioni, agli organismi/figure preposte a prevenire e intervenire in caso di discriminazioni di genere, molestie e/o violenza e/o ogni altro episodio di squilibrio di genere sul luogo di lavoro. Tra l’altro, le parti si impegnano a promuovere momenti di approfondimento e studio che coinvolgano il proprio personale allo scopo di rafforzare competenze, conoscenze e metodologie di intervento e di valutazione nell’ambito delle azioni antidiscriminatorie e di tutela e promozione della parità e pari opportunità nei luoghi di lavoro. Si impegnano, altresì, ad attuare una serie di attività volte a organizzare seminari e convegni per attivare percorsi conoscitivi e formativi afferenti i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori in una prospettiva di genere, a favorire il pieno sviluppo delle lavoratrici, anche tramite iniziative di formazione tecnico-professionale, in particolare a seguito del periodo di astensione per maternità. Ancora assumono l’impegno di sensibilizzare i propri associati a intraprendere politiche aziendali volte a ridurre e/o eliminare le disuguaglianze di genere in tutte le loro forme e a favorire una cultura aziendale capace di valorizzare i talenti senza distinzione di genere.
Associazioni e sindacati si impegnano, inoltre, a riunirsi almeno una volta all’anno presso la sede istituzionale di Assoporti, per un opportuno scambio di informazioni e per orientare la rispettiva attività di prevenzione, contrasto e disincentivazione di qualsiasi forma di discriminazione, diretta o indiretta, di genere nei luoghi di lavoro, nonché per l’eventuale concertazione di interventi mirati, nell’ambito delle rispettive funzioni.
Un intero articolo, l’ultimo, è dedicato al ruolo delle Autorità di Sistema Portuale. Essendo già in essere diverse iniziative avviate dagli enti, viene infatti ribadito che il “Patto per la parità di genere” del 4 ottobre 2021 evidenzia la necessità di giungere alla parità di genere nel settore portuale, con l’impegno da parte degli attori coinvolti di eliminare le disuguaglianze attraverso attività di divulgazione, sensibilizzazione, informazione e formazione finalizzate a valorizzare il ruolo delle donne nel settore, quale fattore competitivo di sviluppo sociale, culturale ed occupazionale.
Nei rispettivi ambiti di intervento, si prevede una comunicazione tempestiva, ai Comitati Unici di Garanzia, nonché ad ulteriori organismi e figure allo scopo preposte, di eventuali situazioni discriminatorie di genere, individuali e collettive, riscontrate durante le ispezioni e verifiche effettuate ovvero di cui gli uffici siano comunque venuti a conoscenza. Prevista anche la segnalazione di eventuali squilibri nella posizione professionale tra donne e uomini di cui dovessero essere posti o venire a conoscenza e su ogni altra situazione di interesse. Prevista ancora l’implementazione della sensibilizzazione sul tema della certificazione di genere e sull’opportunità di compilare il rapporto biennale relativo alla occupazione di genere e ribadita l’importanza della stesura del rapporto biennale relativo alla occupazione di genere e della sua condivisione e discussione con le parti sociali anche per le AdSP che occupano fino a 50 dipendenti.