Il killer di Denisa Adas confessa: «Ho ucciso un'altra donna». Il tentativo di fuga, la scomparsa mascherata e il casolare dell’orrore – Video
L’ammissione è arrivata durante un secondo interrogatorio
MONTECATINI. Altro che delitto d’impeto, spunta l’ombra dell’omicida seriale delle escort. Vasile Frumuzache, il 32enne di origine romena, che mercoledì sera aveva confessato l’omicidio di Denisa Maria Adas Paun, la ragazza romena di 30 anni scomparsa da Prato nella notte tra il 15 e il 16 maggio, ha infatti confessato un altro delitto, quello di Ana Maria Andrei, svanita nel nulla il 1° agosto dell’anno scorso e anche lei escort come Denisa. Un delitto che, in un certo senso, contribuisce a dare un senso, per quanto orribile, anche al primo omicidio, la cui ricostruzione fatta dall’autore presentava sì numerosi riscontri oggettivi, come spiegato dal procuratore di Prato Luca Tescaroli, ma anche dei punti poco chiari.
Le indagini e le due valigie
Ma andiamo con ordine: grazie alle telecamere all’esterno del residence Ferrucci di Prato in cui aveva preso alloggio Denisa, proveniente da Roma, l’attenzione degli inquirenti si erano concentrate sul suo connazionale Frumuzache, guardia giurata residente a Monsummano. Era lui l’ultimo uomo visto uscire dal resort, portando, in due viaggi, una valigia nera e un trolley bianco, appartenenti a Denisa, per caricarli sulla sua Volkswagen. Auto che era dotata di un tracciatore Gps, che ha permesso di ricostruire il percorso fatto dal 32 enne che nella notte del 15 maggio, percorso che, guarda caso, coincideva con quello delle celle telefoniche, tra Pistoia e Montecatini, cui si era agganciato il telefonino di Denisa. E il segnale Gps portava fino a un casolare abbandonato appena fuori da Montecatini, nella parte più bassa della collinare via di Riaffrico. Lo stesso in cui Vasile Frumuzache, dopo l’arresto da parte dei carabinieri, ha confessato di aver abbandonato il corpo senza testa della ragazza.
La confessione e i dubbi
Nella sua confessione l’uomo ha dichiarato che quello era stato il suo primo incontro con Denisa, e sostenuto che la ragazza lo avrebbe ricattato chiedendogli 10mila euro per non far sapere alla sua famiglia che frequentava le prostitute. Quella minaccia, e siamo sempre alla versione del 32enne, ha provocato la reazione dell’uomo che a quel punto l’avrebbe uccisa. Non solo. Dopo il delitto avrebbe anche decapitato la donna usando un coltello trovato in cucina, per poi mettere la testa della ragazza in un sacco nero, poi infilato in una valigia assieme al resto del corpo. Quindi, avrebbe messo i vestiti della ragazza nel trolley, per far pensare a una scomparsa volontaria. Vestiti che avrebbe provato a bruciare, insieme alla testa della donna, nel giardino di casa sua a Monsummano, mentre il resto del corpo lo ha poi gettato in un roveto accanto al casolare abbandonato a Montecatini. Questa ricostruzione, che presentava numerosi riscontri, compreso il ritrovamento di un cranio, presumibilmente di Denisa (l’autopsia, che dovrà provare a stabilire anche l’esatta causa di morte è prevista per sabato), proponeva però anche dei dubbi.
Su alcune perplessità “tecniche” una risposta poteva arrivare dalla ricostruzione del reo confesso. Per esempio l’assenza di tracce di sangue nella stanza del residence dove, secondo la sua testimonianza Frumuzache avrebbe tagliato la testa di Denise: la decapitazione sarebbe avvenuta all’interno della valigia, e questo avrebbe evitato la dispersione di tracce ematiche. Però altre perplessità rimanevano. Una su tutte: perché Denise, che sui siti di incontri riceveva recensioni positive e, pare, reali, avrebbe scelto per mettere in pratica il suo ricatto da 10mila euro proprio una persona che certo non navigava nell’oro?
L’auto e il primo omicidio
Certo, non da potersi permettere la Bmw trovata nel garage dell’uomo durante il sopralluogo dei carabinieri di ieri mattina. E proprio quell’auto ha portato al secondo orribile capitolo di questa storia: è bastato un rapido controllo per scoprire che apparteneva ad Ana Maria Andrei, 27 anni, anche lei romena, una escort sparita senza lasciare nell’agosto del 2024. Una scomparsa che all’epoca non era emersa all’attenzione pubblica, probabilmente pensando che la ragazza si fosse trasferita altrove. Invece no: Frumuzache ha confessato di averla uccisa («Ha provato a scappare e l’ho uccisa») per poi abbandonare il corpo in un canneto, sempre vicino allo stesso casolare di via di Riaffrico, dove è stato rinvenuto oggi pomeriggio.
Un altro indagato
Due delitti e tante domande, con le indagini destinate a andare avanti. La procura ha infatti disposto un’ulteriore perquisizione verso un cittadino italiano (non indagato) che si trovava nello stesso residence, così come si tratta di capire se vi sono altri fronti di indagine. Per esempio chi erano i due che avevano seguito Denisa una sera e di cui aveva parlato con la madre? E perché la ragazza si sentiva minacciata?