Il Tirreno

Toscana

L’intervista

Primo esodo e sulla Fi-Pi-Li scoppia il caos, il presidente Giani: «Terza corsia bocciata, pedaggio unica opzione»

di Ilenia Reali

	Una lunga fila di auto in Fi-Pi-Li all’altezza di Vicarello (foto Stick) e il presidente della Regione Eugenio Giani durante un sopralluogo sulla superstrada
Una lunga fila di auto in Fi-Pi-Li all’altezza di Vicarello (foto Stick) e il presidente della Regione Eugenio Giani durante un sopralluogo sulla superstrada

Prima domenica di giugno da incubo, tra incidenti e rallentamenti, per gli automobilisti diretti verso la costa. Il governatore sul progetto di ampliamento della superstrada: «Il consiglio regionale ha detto no, quindi è tutto fermo»

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Non cerchiamo soluzioni impossibili perché per i miracoli (non) ci stiamo attrezzando. È un po’ questa la sintesi del pensiero del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani alla domanda se, per rendere la Fi-Pi-Li una strada più sicura e scorrevole, ci siano ipotesi o progetti in corso di valutazione. Alla base del Giani-pensiero non c’è certo la volontà di voltarsi dall’altra parte, ma semmai lo scoramento per un intervento complessivo ritenuto per anni possibile ma naufragato. Si tratta del progetto di realizzazione della corsia di emergenza (e in alcuni tratti della terza corsia) possibile attraverso la costituzione di una società apposita.

Presidente, qual è la situazione attuale?

«Ho presentato un anno e mezzo fa il progetto per allargare la Fi-Pi-Li costituendo la Toscana Strade spa che portasse ad avere, con il pagamento del pedaggio per i tir, anche le risorse per quegli ingenti investimenti utili a fare la corsia di emergenza e la terza corsia dove possibile. Il consiglio regionale non ha mandato avanti questo progetto e quindi siamo dove siamo: fermi».

Siamo fermi perché non sono state date le gambe a finanziarie al progetto?

«Non si è approvato il progetto Toscana Strade spa che ci avrebbe garantito la possibilità di fare tutti i lavori necessari».

Ci ricorda cosa accadde?

«A fine del 2024, dopo averci lavorato e dopo aver fatto tutto lo studio su come poter intervenire insieme alla società Autostrade e anche aver studiato il modo per identificare i tir di passaggio (a loro si chiedeva di pagare la tariffa ndr), tutto si arenò. Il consiglio regionale fece le audizioni, le associazioni che “rappresentavano i grandi mezzi” non volevano farlo e non si fece».

Come si potrebbe risolvere adesso la situazione?

«Vediamo se con il nuovo consiglio regionale ci saranno le condizioni per approvare il progetto. A ottobre spero possa esserci una maggiore comprensione del piano complessivo che, anche se può apparire impopolare, mette nelle condizioni di risolvere il problema. Intanto stiamo facendo un crono programma prioritario per il progressivo allargamento della Fi-Pi-Li».

Di cosa si tratta esattamente?

«Di fatto dello studio per capire quali siano i tratti sui quali intervenire. Qualsiasi cosa accada potremmo avere una serie di priorità da seguire negli interventi necessari. Inoltre abbiamo dato un incarico professionale per ampliare il tratto da Firenze Scandicci a Lastra a Signa che consente, anche se siamo su un rilevato stradale, di avere lo spazio per ritagliare 2,5 metri per la corsia di emergenza. Questi due lavori, il crono programma e l’incarico, li stiamo facendo come Regione Toscana. È chiaro che se mi approvano la costituzione di Toscana Strade diventa tutto un altro tipo di intervento».

È stato un errore non farlo finora?

«L’avevo posto come tema all’inizio della legislatura. Secondo me è l’unico modo per poter fare progetti da mezzo miliardo di euro, cifra necessaria per riuscire a fare tutti i lavori della terza corsia in Fi-Pi-Li».

Non si è più riusciti a trovare un punto di mediazione con i rappresentanti delle associazioni di categoria e con la parte politica non favorevole?

«Le cose o si fanno o non si fanno. Ci sono cose per cui non ci può essere mediazione».

Sta dicendo che ognuno deve prendersi le proprie responsabilità per quanto accaduto in Fi-Pi-Li e riaccadrà in estate?

«Esatto. Ma non solo quest’estate, in generale per le condizioni di sicurezza e di viabilità. Quella è una strada che appartiene a un’altra epoca e servono finanziamenti ingenti per fare interventi di rilievo».

Toscana Strade avrebbe risolto tutte le difficoltà che sta vivendo chi percorre quella strada?

«Risolto? Sicuramente avrebbe dato la possibilità a un maggior numero di veicoli di scorrere in condizioni di sicurezza. Questa almeno è la mia posizione».

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