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Il ricordo

Samuel Bottarelli morto sbalzato con la moto in Lunigiana: il sogno di entrare in Marina e la passione per il calcio

di Melania Carnevali

	Samule Bottarelli morto a 21 anni
Samule Bottarelli morto a 21 anni

Licciana Nardi, l’incidente mentre andava con un amico al Lagastrello: il corpo trovato ore dopo. Diplomato all’istituto alberghiero, fino allo scorso gennaio aveva lavorato nella Sicure-fire di La Spezia

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LICCIANA NARDI. Aveva appena 21 anni e non poteva non avere tanti sogni, Samuel Bottarelli, il motociclista di La Spezia trovato morto in un ruscello a Tavernelle, frazione di Licciana Nardi, comune della Lunigiana dove tutte le strade hanno un’infinità di curve. È finito fuori strada mentre stava andando al Lagastrello con un amico e il suo corpo è stato ritrovato ore dopo, nel cuore della notte, da carabinieri e vigili del fuoco.

Tra i suoi sogni, ce ne era uno concreto, forse anche a un passo dall’essere realizzato: quello di entrare nella Marina militare. Aveva fatto domanda e stava aspettando una risposta. Nel frattempo, cercava lavoro nella ristorazione. Si era infatti diplomato all’istituto alberghiero ligure, anche se poi, subito dopo il diploma, aveva iniziato a lavorare in tutt’altro settore. Per un anno e mezzo, dal luglio del 2023 fino allo scorso gennaio, infatti, aveva lavorato nella Sicure-fire, un’azienda di La Spezia nata a metà anni Novanta da un gruppo di vigili del fuoco discontinui appartenenti al comando provinciale, e che opera nel campo della messa in sicurezza, dello stoccaggio e della movimentazione di merci pericolose, infiammabili e tossico-nocive nel porto ligure, ma con attività anche in quello di Marina di Carrara. Un’azienda che offre anche collaborazione ai responsabili prevenzione e protezione aziendali per aiutarli a rispettare tutte le maestranze addette ai lavori e tutte le normative in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Era, insomma, una “guardia ai fuochi”, come si fanno chiamare i lavoratori dell’azienda. «Ed era un ragazzo molto in gambe, era davvero bravo. Un lavoratore che si impegnava nonostante fosse davvero giovane», lo ricorda il responsabile al personale dell’azienda. Lo aveva trovato grazie al padre che ancora lavora lì e che sabato notte, quando ha ricevuto la chiamata che lo informava che il figlio era morto, era proprio sul posto di lavoro. «È stato un duro colpo per tutti. Siamo una famiglia e Samuel ne faceva parte come ne fa parte il padre», ricorda ancora l’ex collega.

Samuel amava girare per la Lunigiana con la sua moto nuova e amava anche lo sport. Giocava in una squadra di calcio locale. Aveva una fidanzata che sabato sera lo aspettava a casa per la serata fuori. Non è mai arrivato. È stata lei ad avvisare la madre che poi ha chiamato il 112. Le ricerche sono iniziate a mezzanotte e dopo cinque ore il corpo è stato ritrovato nel ruscello.
 

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