Nave incagliata, il precedente: la “Venus” restò sugli scogli di Castiglioncello due anni
L’incidente nell’ottobre del 2002: lo smaltimento costò un milione di euro, soldi pubblici
CASTIGLIONCELLO. È la notte tra il 23 e il 24 ottobre 2002. La costa tirrenica è spazzata da un forte vento di Libeccio: oltre quaranta nodi e onde alte diversi metri. Condizioni meteomarine molto simili a quelle dei giorni scorsi. La nave mercantile “Venus”, noleggiata dalla società Sea gull shipping di Saida, in Libano, è diretta al porto di Marina di Carrara per caricare marmo da portare in Medio Oriente. Ma il cargo, arrivato davanti alla scogliera dei “Pungenti”, tra Caletta e Castiglioncello, comincia a scarrocciare trascinata sulla costa dal vento. A bordo ci sono dodici membri dell’equipaggio che vengono portati in salvo all’alba. Quando la luce del giorno illumina la scogliera l’immagine del naufragio è quasi comica: il mercantile, lungo circa novanta metri, letteralmente parcheggiato sulla scogliera con la poppa, elica inclusa, che lambisce il pelo dell’acqua.
La nave battente bandiera libanese divenne, in poco tempo, un relitto ingombrante su una delle poche scogliere rimaste ancora illese dal cemento presenti a Castiglioncello. Dopo vari progetti fu deciso di rimuovere la nave in loco: ad occuparsene la ditta Teseco. Per togliere il relitto servirono due anni di lavoro, concluso nel luglio del 2004, e circa un milione di euro di soldi pubblici.
Il cantiere fu allestito direttamente sulla scogliere e nei fondali marini antistanti, furono gettati enormi massi bianchi per proteggere il mercantile dalle onde e per sorreggere le impalcature.
Una volta terminato il lavoro, il fondale antistante i Pungenti venne ripulito ma molti massi candidi rimasero sul fondale. E ancora una volta fu il mare ad agire: durante una forte libecciata le onde scaraventarono sulla scogliera questi sassi sprofondati che oggi, dopo anni, fanno ormai parte del paesaggio. Per quello che riguarda l’inchiesta sul naufragio, il comandante del cargo patteggiò in sede di udienza preliminare, mentre i due armatori finirono a processo ma senza conseguenze visto che ci fu una condanna (indultata) e una assoluzione per il naufragio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA