Esplosione a Calenzano: la lista dei morti e dispersi, sono tutti trasportatori. Chi sono
Il bilancio del disastro avvenuto nel deposito Eni
CALENZANO. È stato identificato il corpo di una delle persone morte nell'esplosione di Calenzano.
Vincenzo Martinelli è il primo nome del triste elenco delle vittime dell’esplosione di Calenzano. Il nome, non ancora confermato ufficialmente al pari dei suoi quattro sfortunati compagni, ha cominciato a circolare nel pomeriggio e col passare delle ore le speranze della famiglia si sono sempre più affievolite. È stato il nipote, figlio del fratello Pasquale, ad avere i primi sospetti.
Sapeva che lo zio poteva trovarsi nel deposito Eni di Calenzano e ha chiesto al padre se avesse letto del disastro. I due hanno provato invano a rintracciare Vincenzo chiamandolo sul telefono cellulare e alla fine hanno capito che gli era successo qualcosa di grave. Nessuno però fino alla tarda sera di oggi si è messo in contatto con la famiglia per dare la tragica notizia. Martinelli, 51 anni, era originario di Napoli, ed era arrivato a Prato circa 25 anni fa. Poco dopo aver trovato lavoro come camionista è stato raggiunto dalla fidanzata Rosa, che poi ha sposato, e dal matrimonio sono nate Federica e Chiara. Negli ultimi anni però il matrimonio era andato in crisi e la coppia si è separata circa 5 anni fa in maniera consensuale. Vincenzo ha preso in affitto un appartamento in centro, in vicolo dei Bocchineri, dove ha regolarmente ospitato anche le figlie uno o due giorni a settimana, mentre la moglie è rimasta nell’appartamento a Maliseti, dove oggi pomeriggio si è ritrovata la famiglia in una lunga angoscia e trepidazione perché la notizia del decesso è arrivata dalla stampa e nessuno a livello ufficiale ha comunicato loro la disgrazia. «Vincenzo era una bravissima persona che stava cercando di rifarsi una vita dopo la separazione», racconta Chiara Lustrini che vive al piano di sopra di dove viveva il cinquantunenne. «Era una persona molto loquace, generosa, che stravedeva per le figlie e mi aveva confidato che avrebbe voluto andare a lavorare in Germania per poter guadagnare di più e dare più soldi a loro – continua la signora Lustrini – Le volte che scendeva a Napoli a trovare gli altri suoi famigliari non tornava mai a mani vuote e mi portava sempre delle mozzarelle. Da quando era venuto a vivere qui in centro frequentava più o meno sempre le stesse persone, gli stessi amici con cui andava a bere magari una birra in via Garibaldi al Fumo e Caffè. Era pieno di sogni e avrebbe voluto rifarsi una famiglia visto che er a ancora giovane. Sentiremo la sua mancanza».
I due livornesi
Sono stati travolti dall’esplosione del deposito Eni di Calenzano, dove stavano operando per caricare la benzina da trasportare nei distributori di mezza Toscana. Ci sono anche due livornesi coinvolti nella tragedia che ha sconvolto la nostra regione e l’intero Paese: sono il cinquantunenne Emiliano Braccini, che da volontario nella città labronica guida anche le ambulanze, e il quarantanovenne Davide Baronti, che con la famiglia abita a Bientina, in provincia di Pisa. Il primo, che vive nella frazione colligiana di Stagno, è stato trasportato con l’elisoccorso “Pegaso” nel reparto grandi ustioni di Cisanello, a Pisa, dove è ricoverato in gravi condizioni nella terapia intensiva. Cosciente al momento dei soccorsi, è in prognosi riservata. Di Baronti, autotrasportatore per la Mavet di Campi Bisenzio, le informazioni sono frammentarie: secondo quanto appreso è fra dispersi e per tutta la giornata di lunedì 9 dicembre non è stato trovato. Gli stessi responsabili della ditta toscana, in costante contatto con i suoi parenti e con la protezione civile di Calenzano, sanno che al momento dell’esplosione purtroppo si trovava nella zona del sito industriale.
Braccini è molto conosciuto a Livorno, essendo un volontario di lungo corso della Svs di Ardenza, la seconda sede della Società volontaria di soccorso. Il sabato pomeriggio, da tempo, svolgeva i turni guidando l’ambulanza. Un autista affidabile, stimato e benvoluto da tutti, che appena aveva un attimo di tempo libero lo donava al prossimo, per far del bene alla città. Abita nella frazione colligiana di Stagno, proprio vicino alla raffineria Eni dove col suo camion, come avvenuto oggi (9 dicembre) a Calenzano, carica abitualmente il carburante da consegnare alle pompe di benzina della nostra regione. «Da tanti anni è con noi – racconta il direttore della Svs, Francesco Cantini – e solo per un periodo, quello del Covid, aveva temporaneamente smesso, anche per motivi familiari e lavorativi, come del resto diverse altre persone. Ultimamente, nel tempo libero, era tornato a operare assiduamente nei turni del sabato pomeriggio. Sono vicino alla famiglia e a tutte le altre persone che stanno vivendo momenti di dramma e apprensione a causa dell’esplosione del sito industriale». La speranza di tutti i volontari della Svs, e della città intera, è che il cinquantunenne possa presto mettersi alle spalle questo tragico incidente. Baronti, autotrasportatore per la Mavet, è anch’egli livornese, ma vive da tempo in provincia di Pisa, a Bientina. Anche suo fratello, Luca Baronti, è un autotrasportatore.
Le altre vittime
L’elenco delle vittime, come detto, ufficioso, è composto di altri tre nomi: Carmelo Corso di 56 anni, originario di Catania; Gerardo Pepe di 45 anni, nato in Germania da una famiglia di origini lucane; Fabio Cirelli, 45 anni, anche lui di origini lucane.
Due corpi sono stati recuperati anche se non ufficialmente identificati, mentre altri tre risultano dispersi. Tutti e cinque sono autisti delle autocisterne in attesa di essere riempite di carburante quando si è verificata l’esplosione. Secondo quanto riferito dal procuratore di Prato Luca Tescaroli, al momento dello scoppio c’erano sette persone nell’area più vicina all’innesco, i cinque autisti dei camion e due addetti alla manutenzione. Questi ultimi, dunque, si sarebbero salvati (anche se hanno riportato gravi ferite), mentre gli autisti hanno avuto la peggio. Due corpi sono stati recuperati, mentre altri tre potrebbero trovarsi sotto le macerie della pensilina crollata a causa dell’esplosione e dell’incendio.
Ricerche in corso
In serata le ricerche dei tre dispersi sono state sospese e riprenderanno martedì 10 dicembre all’alba. «Le operazioni per mettere in sicurezza l’area della drammatica esplosione di questa mattina a Calenzano proseguono senza sosta – ha detto il sottosegretario all’interno Emanuele Prisco – Decine di operatori dei comandi dei vigili del fuoco della Toscana sono alla ricerca, tra le macerie prodotte dallo scoppio, delle persone che risultano purtroppo ancora disperse. Attraverso il comandante di Firenze Luigi Gentiluomo ho potuto ringraziare il personale che, assieme a tutti gli altri soccorritori, da molte ore stanno operando senza risparmio sul posto e che proseguiranno nelle operazioni di ricerca e messa in sicurezza».