Il Tirreno

Toscana

Beneficenza alimentare

Toscana, troppi cinghiali in giro: quelli abbattuti finiranno in beneficenza


	Un cinghiale (foto d'archivio)
Un cinghiale (foto d'archivio)

La carne prima di essere distribuita sarà ispezionata dai veterinari delle Asl

13 agosto 2024
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Anche nel 2024 e nel 2025 la Toscana raccoglierà e distribuirà alle persone più bisognose le carni degli ungulati (cinghiali per lo più) abbattuti attraverso i piani di controllo per il contenimento della fauna. Lo farà attraverso il Banco Alimentare della Toscana, «con ispezioni rigorose prima che le stesse arrivino a tavola», si spiega dalla Regione che punta su una doppia finalità dell'operazione: sociale e sanitaria. La misura, già finanziata l'anno scorso, è stata rifinanziata con una delibera presentata dall'assessore regionale alla Salute, Simone Bezzini, che assegna alle aziende sanitarie 40.000 euro per il rimborso dei costi sostenuti dai centri coinvolti nella lavorazione delle carni degli animali.

La verifica dei veterinari Asl prima di distribuirla

La carne prima di essere distribuita «sarà ispezionata nei centri di lavorazione selvaggina dai veterinari delle Asl, chiamati a condurre un'azione diretta di prevenzione e rilevamento precoce di eventuali malattie che possono colpire la fauna selvatica», si spiega ancora dall'ente.

«Diamo continuità a un'iniziativa di grande valore che da anni ci consente di perseguire finalità sociali e sanitarie», commenta Bezzini. Si tratta, aggiunge la vicepresidente della Regione e assessora alla Caccia, Stefania Saccardi, di «tanta carne. Così abbiamo ritenuto necessario incentivare la beneficenza alimentare e coordinare gli ambiti territoriali di caccia, ovvero le strutture territoriali che programmano l'attività venatoria a livello territoriale: un modo per rispondere ai bisogni delle fasce di popolazione più vulnerabili e in condizione di svantaggio o marginalità». 

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