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I Cittadini per l’Aria “Cambiano rotta”: ecco la nuova guida sull’inquinamento

di Maurizio Campogiani
I Cittadini per l’Aria “Cambiano rotta”: ecco la nuova guida sull’inquinamento

Il gruppo di associazioni ambientaliste presenti in otto città portuali, tra cui Livorno, ha pubblicato un testo per illustrare le criticità dal punto di vista ambientale, offrendo anche possibili soluzioni

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LIVORNO. Si chiama “Cambiamo rotta” ed è la nuova guida realizzata da Cittadini per l’Aria, un gruppo di associazioni locali che da anni si batte contro l’inquinamento prodotto dalle navi da crociera e che a livello italiano ha rappresentanze in otto città portuali, tra le quali Livorno.

La guida

Nella guida vengono illustrate le criticità dal punto di vista ambientale, emerse attraverso alcuni studi e anche le possibili soluzioni per evitare che l’inquinamento possa produrre ulteriori danni. Nel capitolo riguardante l’inquinamento dell’aria viene citata Civitavecchia e affermato che alcuni studi «hanno stabilito che vivere entro 500 metri dal porto determina un incremento del rischio di mortalità del 51% e del 31% rispettivamente per malattie neurologiche e tumore al polmone». Viene poi rimarcato che, secondo alcuni ricercatori, a Genova «il 50% delle emissioni di biossido di azoto e il 20% del PM2,5, ovvero delle polveri ultrasottili, determinano 270 morti premature all’anno». Inquinamento che, secondo Cittadini per l’Aria, è dovuto all’uso da parte delle navi di carburante con alte concentrazioni di zolfo.

Lo studio

«Il carburante delle navi – si legge nella guida – è prodotto con scarti di raffinazione. Oltre alla CO2, bruciando produce particolato, ossidi di azoto, black carbon, idrocarburi policiclici aromatici e altre sostanze cancerogene per l’uomo. Gli armatori, malgrado questo, continuano a usare questo carburante più sporco, la cui combustione minaccia la salute umana, perché costa meno». Viene anche sottolineato che con 85.000 tonnellate annue di NO2 emesse dal trasporto marittimo, nel 2020 l’Italia è diventato il Paese con le maggiori emissioni di biossidi di azoto derivanti dal trasporto marittimo tra quelli aderenti alla Convenzione sull’inquinamento transfrontaliero.

«Le soluzioni»

Nello studio “Cambiamo rotta” vengono anche fornite le possibili soluzioni al problema. Quella immediata riguarda l’uso di carburanti più puliti da parte degli armatori, che «consentirebbe di installare filtri per il particolato e sistemi di riduzione degli ossidi di azoto, migliorando molto la qualità dell’aria nei porti». Vengono portati a esempio il Mare del Nord, il Canale della Manica e il Mar Baltico dove, dal 2015, le navi devono usare carburanti con una ridotta concentrazione di zolfo e dal 2021 tutte le nuove navi devono avere motori che riducono gli ossidi di azoto.

La stessa riduzione della velocità delle navi a 12 nodi può determinare una riduzione del 70% del consumo di carburante e con esso delle emissioni inquinanti. Per quanto concerne il crocierismo viene sottolineato che «una sola nave ferma in porto può emettere una quantità di particelle inquinanti pari a un milione di automobili e ossidi di azoto quanto a mezzo milione di vetture». Per abbattere le emissioni, secondo Cittadini per l’Aria esiste una sola via d’uscita: l’elettrificazione delle banchine. Processo che, grazie anche ai fondi del Pnrr, è partito praticamente in tutti i porti italiani e che dovrebbe essere completato nell’arco di tre o quattro anni.

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