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Elezioni comunali 2024
L’analisi

Ballottaggi in Toscana, Pd in bilico nelle città operaie. Piombino, Pontedera, Rosignano: perché sarà una battaglia all’ultimo voto

di Barbara Antoni
Ballottaggi in Toscana, Pd in bilico nelle città operaie. Piombino, Pontedera, Rosignano: perché sarà una battaglia all’ultimo voto

I candidati di centrosinistra si preparano al secondo turno elettorale. Ma gli operai non sono più il loro elettorato di riferimento

11 giugno 2024
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La classe operaia va in paradiso, recita il titolo di un celebre film di Elio Petri dei primi anni Settanta. Ludovico (Lulù), l’operaio impersonato da Gian Maria Volonté, vive in virtù del ritmo frenetico della fabbrica e del senso di appartenenza alla sua classe, quella operaia. Sindacato, politica (la sinistra), solidarietà sono i fondamenti sui quali è portato a costruire la propria esistenza. Mezzo secolo dopo – oggi – «quel mondo lì, anche a Rosignano, non esiste più – dice Alessandro Franchi, segretario della Federazione del Pd di Livorno – negli anni Settanta il Pci aveva oltre il 50% a Rosignano e la “fabbrica” (l’industria chimica Solvay, ndr) occupava tremila operai. Oggi il mondo si è trasformato, la presenza industriale è ancora importante, leva di sviluppo con capacità di accompagnare il processo di crescita. Oggi ci sono aree, come le Morelline, con una forte rappresentanza in termini di occupazione. Da una parte la grande industria chimica, storica, dall’altra gli artigiani delle piccole imprese. Due forze da tenere insieme in una sorta di patto sociale. Noi dobbiamo dare rappresentanza a questo sistema economico e sociale». A Rosignano al ballottaggio andranno il sindaco uscente Daniele Donati, con il suo 35,30% di voti (di cui il 25,50% portato dal Pd, la parte restante da tre liste civiche), e Claudio Marabotti, con un serbatoio di consensi del 31,17%, fra la sua lista civica (Rosignano nel cuore), 5Stelle e un’altra lista civica: un esponente civico di un mondo comunque vicino alla sinistra. Tra voto alle Europee e voto comunale il Pd a Rosignano ha perso quasi 8 punti percentuali: 33,34% alle Europee, 25,50 alle Comunali. «Il voto alle Europee – è l’analisi di Franchi – è squisitamente politico. Nel voto amministrativo conta il candidato intorno a cui sono state costruite liste civiche che un po’ drenano voti politici, nel nostro caso al Pd».


Pontedera, Pd, borghesia

Una manciata di voti e Matteo Franconi, sindaco uscente di Pontedera, sostenuto da Pd e tre liste civiche, poteva essere riconfermato sindaco. Non è accaduto: con 6.938 voti a favore ha conquistato il 49,3% di consensi, di cui il 29,34 portati dal Partito Democratico. Lo sfidante, Matteo Bagnoli, esponente della coalizione di centrodestra, è arrivato al 37,93%. Entrambi molto legati al simbolo della Vespa: Franconi, per avere organizzato i recenti “Vespa Days”, Bagnoli per essersi presentato addirittura in Vespa sui manifesti elettorali. «Faccio il confronto con le Politiche 2022 – spiega Francesco Papiani, segretario Pd di Pontedera –: ci sono stati circa 400 votanti in meno e il Pd ha preso 500 voti in più. Il Pd cresce di parecchio alle Europee rispetto alle Politiche, il centrodestra invece no: siamo molto soddisfatti, paradossalmente dispiaciuti per andare al ballottaggio solo per 90 voti». Ma gli operai, conviene Papiani, non sono più l’elettorato di riferimento del Pd. «Alla Piaggio, ormai, sono molto pochi i lavoratori di Pontedera; sono soprattutto stranieri, oppure vengono dall’area pisana. Il piaggista è una razza in via di estinzione, anche se posso dire di essere molto fiero per avere convinto un operaio poco più che ventenne della 2R, officina di Piaggio, iscritto anche all’Università, a candidarsi in consiglio comunale: e ha avuto un bel risultato. A Pontedera il target di un partito come il Pd è la media borghesia, di cui fanno parte anche lavoratori dipendenti. Pontedera è una realtà fortunata, il livello medio di vita è abbastanza buono, ci sono molti piccoli imprenditori. La media borghesia, appunto: ci rivolgiamo molto a quelle parti lì». Il ballottaggio di Pontedera, seppure arrivato al fotofinish, poteva essere evitato, se la coalizione di Franconi avesse inglobato la lista di Denise Ciampi, già consigliera comunale, che ha corso da sola con Pontedera a Sinistra incassando il 6,58% di consensi. Unirsi prima non sarebbe stato meglio? «Sì, assolutamente – risponde Papiani –. dic erto il risultato di Denise Ciampi è molto importante; una sorpresa, e positiva. Vero è che ci si poteva trovare prima, ma forse non ci siamo compresi».


Acciaierie e astensione

Soffia un vento di tempesta nel centrosinistra piombinese. «Il risultato del primo turno delle amministrative non è buono, pensavamo di essere più vicini», dice Simone De Rosas, segretario della locale Federazione Pd. Francesco Ferrari, sindaco uscente targato centrodestra più alcune liste civiche, ha ottenuto 8.418 voti pari al 49,38% di consensi. Gianni Anselmi, sfidante blasonato, già sindaco di Piombino, oggi consigliere regionale ed esponente di spicco del Pd, con 6.038 voti, si è fermato al 35,42% di consensi, di cui il 20,79 portati dal suo partito. «Ferrari ha perso 600 voti rispetto al primo turno di cinque anni fa – è la sua analisi –. Riteniamo che la partita sia aperta. La somma dei voti ottenuti dai tre avversari di Ferrari (oltre ad Anselmi, Giuliano Parodi e Fabrizio Callaioli) fa i voti di Ferrari, senza contare che diecimila elettori, pari al 35% degli aventi diritto al voto, si sono astenuti. I numeri ci sono per vincere al ballottaggio; useremo questo tempo perché chi non ci ha votato, invece voti per noi. E ai seimila elettori che ci hanno scelto diciamo che li ringraziamo. E li invitiamo, in vista del ballottaggio a diventare nostri militanti e a promuovere la nostra proposta». Ma alla parola “acciaierie”, il tono di voce di De Rosas un poco si rattrista. «I lavoratori delle acciaierie? Temo che siano loro il cuore dell’astensionismo. Perché sono delusi dalla politica, che non ha dato loro alcuna risposta, fin da quando è iniziata la cassa integrazione. Ma c’è un altro tema – aggiunge De Rosas – . Ferrari, che da molti è considerato un sindaco civico, è iscritto a Fratelli d’Italia e porta a Piombino le idee del suo partito. Nessuno si è mai domandato perché Piombino non ha mai partecipato al Pride regionale? Perché il tema dei diritti, per lui, va trattato come lo tratta la destra. Quindi invitiamo anche i suoi elettori a riflettere. Il nostro popolo di riferimento – conclude – oggi è molto trasversale: giovani, lavoratori e commercianti. Anselmi ha un portato in grado di convincere tutti quanti».

La protesta silenziosa

Amministrazione di centrosinistra addio: a Santa Croce, dopo quasi settant’anni, governa il centrodestra, con il sindaco Roberto Giannoni. «Non ci aspettavamo di perdere con quelle percentuali», dice Ivetta Parentini, segretaria del Pd santacrocese. Il centrosinistra ha perso il centro nevralgico delle concerie per 39 voti, ma «ci sono state tantissime schede nulle e bianche – spiega Parentini –. Sono il segno della contestazione. Protesta per cosa? Alcuni errori, in tanti anni, possono essere stati fatti, ma la vicenda keu ha fatto scattare il meccanismo di rivalsa, e il pretesto per dire “si cambia”. Come coalizione di centrosinistra – conclude – siamo orientati verso un elettorato sì di lavoratori, ma anche di imprenditori. Nel nostro tessuto il rapporto tra pubblico e privato è molto stretto; c’è stato anche un periodo di forte crisi economica. Forse la protesta è arrivata anche da lì».



 

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