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Parlamento europeo, i candidati toscani eletti e quelli esclusi. E c’è ancora chi aspetta col fiato sospeso

di Barbara Antoni
Parlamento europeo, i candidati toscani eletti e quelli esclusi. E c’è ancora chi aspetta col fiato sospeso

Ceccardi attende la decisione di Salvini, incertezza per Torselli (FdI). Fuori Renzi, Covassi, Mazzeo, Ferrara, Ferri. Avs festeggia Iurlaro

11 giugno 2024
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«Ho 621 messaggi WhatsApp a cui ancora devo rispondere, altri quattrocento li ho ricevuti stamani. Mi ha scritto Walter Veltroni, e tanti sindaci europei. Sono felicissimo, non vedo l’ora di cominciare: lavorerò con lo stesso entusiasmo con cui ho fatto il sindaco di Firenze; ringrazio i fiorentini e i toscani». Centoquindicimila preferenze, di cui sessantamila in Toscana: Dario Nardella, ex sindaco di Firenze, da ieri è parlamentare europeo. Uno dei più votati in Italia. «Mi aspettavo un bel risultato, ma non in questi termini». Felice anche per come il Pd, suo partito, conquistando il 24,1% dei consensi, è tornato a contare, in questa combattutissima tornata europea. «Il risultato del Pd dice molto – riflette Nardella –. Il dato nazionale è che Fratelli d’Italia è il primo partito ma in valore assoluto ha perso un milione di voti. Sarebbero bastati a Calenda e Renzi per passare la soglia del 4%. A livello nazionale il Pd ha preso centomila voti in più; in Toscana, sempre il Pd ne ha presi 37.000, Fratelli d’Italia ne ha persi 33.000: si è creato un divario di 70.000 voti tra politiche ed europee», prosegue Nardella, che approda in Europa in una fase critica: il 30 giugno ci saranno le elezioni francesi, indette da Macron dopo la sconfitta della destra lepeniana. «Un momento delicato – commenta Nardella –. La destra estrema antieuropea è avanzata; il partito socialista francese ha bisogno di un reset. Il Pd italiano, che ha preso più seggi di tutti i partiti del suo schieramento, avrà l’onere di rimettere insieme forze europeiste di sinistra per un nuovo progetto». E sull’insuccesso di Calenda e Renzi, che non hanno raggiunto la soglia del 4%, dichiara: «Chi ha perso dovrà fare una riflessione sulla propria proposta politica. Se uniamo tutte le opposizioni saremo in grado di superare la maggioranza di governo. Questa è la strada maestra: unire le forze con il Pd». Nel giorno della sconfitta, il fondatore di Iv, Matteo Renzi, preferisce non rispondere a domande dirette dei giornalisti. «Niente, è andata male – ammette con un post su X alle 3,45 di ieri notte, a scrutinio avanzato –. Purtroppo la lista Stati Uniti d’Europa è rimasta fuori per pochissimo dal Parlamento Europeo. Abbiamo lottato, espresso idee in cui crediamo, ci siamo messi in gioco. Non abbiamo fatto il quorum, peccato. Sul risultato italiano pesa l’assurda rottura del Terzo Polo. Potevamo avere sette parlamentari europei riformisti, insieme. E invece zero. Che follia». Rimane fuori dal Parlamento Europeo anche l’europarlamentare fiorentina uscente Beatrice Covassi (Pd, oltre 22mila preferenze).

Mazzeo: un punto di partenza

Escluso anche Antonio Mazzeo (Pd, 25.368 preferenze, in tardissima serata, mentre scriviamo, con il conteggio delle schede di tutte le liste ancora aperto a Roma), presidente del consiglio regionale. Si è speso moltissimo in questa campagna elettorale, finendo suo malgrado nella lista degli impresentabili della Commissione Antimafia (per avere fatto parte del cda del giornale l’Unità, fallito). «Non sono tra gli eletti in Europa – dice Mazzeo – ma lo vivo come un nuovo punto di partenza. Perché c'è un patrimonio di relazioni e rapporti umani, costruito in queste settimane con tutti i territori della nostra regione, che dobbiamo coltivare e far crescere giorno dopo giorno. Come presidente del consiglio regionale, la mia promessa e il prossimo impegno sarà ancora di più far sì che queste voci, queste persone e idee non si disperdano ma siano sempre più al centro della politica del Pd e della Regione Toscana».

Ceccardi incrocia le dita

L’altro europarlamentare toscano eletto (originario di La Spezia, risiede a Viareggio) è il generale Roberto Vannacci. Eletto con un fiume di voti: mezzo milione complessivi, superando di misura la candidata toscanissima – ex sindaca di Cascina ed europarlamentare uscente – Susanna Ceccardi. Due pezzi da novanta della Lega, due fedelissimi di Matteo Salvini. Ceccardi ormai di esperienza, Vannacci proveniente dall’esercito, è creatura salviniana al mille per cento. «Sono contentissima dei voti ricevuti – dichiara Ceccardi, che ne ha conquistati oltre 17mila –, gli stessi voti in Toscana del candidato alle Europee di Fratelli d’Italia. Era la mia aspettativa. Il generale passa in quattro collegi: ne deve scegliere uno. Lui e Salvini hanno otto giorni per opzionare». Se Vannacci non sceglierà il collegio Italia Centrale, Ceccardi potrà tornare a Bruxelles. «Incrociamo le dita», conclude.

Avs, il trionfo di Letizia

«Non ci aspettavamo un risultato così straordinario – commenta Dario Danti, segretario regionale di Alleanza Verdi Sinistra, che in Toscana ha conquistato il 7,5% dei consensi –. Siamo arrivati anche a punte del dieci in alcune città. Molti voti ricevuti da giovanissimi e gli under 30». Per la circoscrizione Italia Centrale passa Ignazio Marino, medico già sindaco di Roma, piazzandosi primo del suo partito per voti ricevuti (oltre trentamila). «È arrivato secondo nell’altra circoscrizione in cui era candidato, la Nord Ovest – spiega Danti –. Se Ilaria Salis, che ha vinto nel Nord Ovest e nelle Isole scegliesse le Isole e Marino scegliesse la Nord Ovest, per la Centro potrebbe entrare un’altra candidata». Si tratta di Marilena Grassadonia, delegata a Roma alle politiche Lgbtqia+ (oltre 17mila voti). Ma in Avs in Toscana non passa inosservato il successo di Lucrezia Iurlaro, studentessa fiorentina di Giurisprudenza. Ha iniziato a impegnarsi nel 2021 con l’associazione Tocca a noi, dalla campagna Stop Tampon Tax per chiedere un welfare più equo e l’Iva al 4% su tutti i prodotti igienici femminili: Lucrezia ha ricevuto oltre diecimila voti, piazzandosi al terzo posto fra i candidati Avs della circoscrizione Italia Centro.

Torselli (FdI) e il caos romano

Ottimo il risultato di Francesco Torselli, consigliere regionale di FdI: complessivamente oltre 42mila voti nella circoscrizione Italia Centrale, di cui 17.104 in Toscana. Riuscirà ad approdare a Bruxelles? «È molto probabile che entri, ma non c’è certezza assoluta», fanno sapere, ieri sera molto tardi da FdI. Il motivo è il caso nel conteggio dei voti che si è verificato a Roma».

Forza Italia, Ferri: mi dispiace

Conquista 9.998 voti in Toscana (oltre diecimila in tutta la circoscrizione Centro) Jacopo Ferri, sindaco di Pontremoli in Lunigiana, esponente di spicco di Forza Italia, secondo solo al capolista Antonio Tajani. Ma se in un primo momento la sua elezione era appesa ai risultati di altri candidati del Lazio, poi Ferri fa sapere: «Orgoglioso del consenso ottenuto nella mia città, in Lunigiana e in provincia. Purtroppo non sono riuscito a fare altrettanto bene nel resto del collegio e non potrò rappresentare il mio territorio a Bruxelles». Buon risultato anche per Giorgio Silli, pratese, attuale sottosegretario agli esteri ed esponente di Noi Moderati, partito che si era unito in lista con Forza Italia per la sfida europea: Silli supera i cinquemila voti.

Cinquestelle, non passa Ferrara

L’ex parlamentare Gianluca Ferrara, già capogruppo della commissione Esteri del Senato, conquista complessivamente oltre 10mila preferenze, terzo per una manciata di voti, dopo Dario Tamburrano, e Carolina Morace, (oltre 26mila). Il risultato di Ferrara non è sufficiente per la sua riconferma.

Vauro, niente Europa

Il disegnatore satirico Vauro Senesi ci ha messo la faccia, candidandosi nella lista Pace Terra Dignità di Michele Santoro, che ha superato le 30mila preferenze nel Centro. Vauro ne ha conquistate oltre tremila.

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