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Politica e soldi

Le elezioni europee sono un grande affare: ogni eletto intasca 1,2 milioni

di Mario Neri
Il parlamento europeo
Il parlamento europeo

Dallo stipendio base (7.853 euro) ai rimborsi: quanto vale un seggio a Strasburgo

23 maggio 2024
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Se vi chiedeste perché diavolo frotte di politici si agitino tanto per una candidatura a Strasburgo manco fosse lo Yukon di Jack London, e cosa scateni tanta frenetica ambizione per un seggio che negli anni per molti è stato l’ultima tappa della propria carriera – il cimitero degli elefanti dei partirti –, ecco toglietevi dalla fronte quel cruccio pensoso, sgombrate la coscienza dal dubbio etico e amletico.

Il seggio d’oro

Certo, l’Europa conta sempre di più, deciderà sempre di più, vi diranno. L’Europa vi entra in casa, dunque costruiamo casa in Europa. Come no. L’agognata Ue conviene, l’Europa è soprattutto un affare. Direte: riuscire a sedersi negli emicicli di Strasburgo e Bruxelles non è una passeggiata. Farsi eleggere è una lotta, servono fatica e denaro, una campagna elettorale può costare fino a 200mila euro. E soltanto i big godono del sostegno economico del partito e di lauti finanziamenti di privati. Agli altri resta l’arte di arrangiarsi, a cominciare dall’auto di proprietà usata per trottare da una regione all’altra del collegio (quello dell’Italia centrale comprende Toscana, Marche, Umbria e Lazio), con grande dispendio di soldi per pedaggi e benzina; poi ci sono i social da curare, i galoppini e i responsabili della comunicazione da pagare, e ancora comizi, spot in radio e tv, i cartelloni elettorali col faccione da piazzare nelle città della circoscrizione o sui camioncini itineranti; poi mica si può fare a meno di cene, banchetti e buffet, in cui il “nostro” spera peraltro di racimolare qualche donazione oltre che rimediare chili di troppo? Sia mai. Dunque, sì, una maratona, ma che alla fine può valere una fortuna. Ché, suvvia, la politica è mica davvero solo sangue e merda come diceva Rino Formica. Quanto? Almeno 1.238.550 euro netti in cinque anni. A stare stretti. Perché agli eurodeputati è poi concesso di gestire un tesoretto da 2 milioni di altri benefit. Il totale, a fine mandato, può superare i 3 milioni. Ahi, che patire l’Europa. Fassino non ce ne voglia, qui si può parlare di stipendio d’oro?

La paga

Altro che parlamentari italiani. Le istituzioni sono una pacchia, tanto che i grillini sbarcati a Roma chiamano i “miracolati” i colleghi catapultati a Strasburgo. Ma andiamo con ordine. Calma e gesso. Come si arriva a certe cifre? L’eletto percepisce 7.853 euro di stipendio (10mila lordi con aliquota fiscale agevolata). Poi ci sono 4.950 euro di rimborsi per le spese generali (ufficio, telefoni, computer ecc), ma pure un’indennità di 350 euro di presenza, pagata per ogni giorno trascorso a Bruxelles o a Strasburgo. Si lavora 5 giorni alla settimana per tre settimane al mese, tranne agosto. Dunque, per i secchioni il totale della diaria mensile può raggiungere i 5.250 euro. E si arriverebbe a 18.050 euro al mese. Ma attenzione, ci sono altri tipi di rimborso. Non solo quelli previsti per treni e aerei presi per recarsi alle sedi del parlamento europeo e perfino fino a due terzi delle spese mediche sostenute, ma c’è il mitologico “fondo 400”, un contributo versato ai gruppi, i quali a loro volta girano una quota ai parlamentari (2.630 euro al mese) e altri 400 euro mensili per viaggi fuori dal paese di elezioni. Totale: oltre 21mila euro al mese, quasi 250mila euro all’anno, oltre 1,2 milioni in un mandato. Una caccia all’oro che per alcuni partiti – a stare ai sondaggi – sarà molto meno ricca di quanto regalò la tornata del 2019. Ad esempio la Lega rischia di essere decimata, e da 30 parlamentari ritrovarsi una “ridotta” di 10 rappresentanti, mentre si prevede un’infornata senza precedenti per Fratelli d’Italia.

I benefit

Ma nella disponibilità di un europarlamentare ci sono molti altri soldi. Denaro – va precisato – che un eletto non può intascarsi in nessuna forma, almeno dal 2009, quando è stata eliminata la possibilità di assumere familiari fra gli assistenti. Quindi ciò che non si riesce a spendere, rimane nelle casse dell’Ue, che peraltro nel 2023 per stipendiare i parlamentari ha stanziato 2,2 miliardi. Comunque, per assumere collaboratori e portaborse (fino a massimo di tre), un eurodeputato può contare su una dotazione della commissione europea di 28.700 euro mensili. Non solo. Ogni eletto può invitare fino a un massimo di 110 visitatori all’anno a Bruxelles o a Strasburgo, che costano 540 euro a testa. Tutto compreso, si arriva a oltre 2 milioni di euro.

La pensione

E se poi per qualcuno il mandato in Europa fosse davvero l’ultimo giro di giostra? Niente paura, al parlamentare non rieletto, al compimento di 63 anni, giungerà con regolare puntualità svizzera un assegno mensile di 1.750 euro lordi. Il minimo previsto per i poverelli lasciati senza strapuntino dopo un solo mandato a Bruxelles.


 

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