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L’oltraggio a Mattia Giani: ridotta la multa al Lanciotto


	Mattia Giani e l'impianto di Campi Bisenzio
Mattia Giani e l'impianto di Campi Bisenzio

La sanzione passa da 400 a 70 euro, accolto il ricorso del club. Verso un cambio di regole: «Senza medico, gara persa»

10 maggio 2024
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FIRENZE. La comunicazione è riportata a pagina 67 del comunicato ufficiale 81 emesso ieri, giovedì 9 maggio. È stata ridotta la sanzione comminata al Lanciotto per l’assenza di ambulanza e medico in occasione della gara contro il Castelfiorentino, quella del grave malore che ha portato alla morte di Mattia Giani, il calciatore di 26 anni di Ponte a Egola morto lo scorso 15 aprile. L’ammenda da quattrocento euro, quasi sestuplicata rispetto al “tabellario” previsto, che era stata inflitta dal giudice sportivo, è stata praticamente spazzata via, ridimensionata ai 70 euro previsti dal regolamento per le società che, per la prima volta, non sono riuscite ad organizzare il presidio sanitario obbligatorio per il campionato d’Eccellenza, ovvero l’ambulanza a bordo campo e/o un medico all’interno dell’impianto. Esattamente ciò che non c’era al Ballerini in quella maledetta domenica, il 14 aprile.

La società di Campi Bisenzio che, come raccontato da babbo Sandro, nei giorni seguenti non fece nemmeno una telefonata alla famiglia Giani, ha presentato ricorso, chiedendo «la riduzione della sanzione a 70 euro, dichiarandosi non recidiva». Per la Corte federale, composta dal presidente Carmine Compagnini, presidente, dagli avvocati Gabriele Lenzi, vicepresidente, Silvia Cristalli, componente del Corte e Federico Albini, rappresentante dell’Aia, non ci sono stati dubbi. «Il reclamo merita accoglimento», si legge. Non è in discussione l’omissione commessa, ma «analizzando il “quantum” della sanzione inflitta, quest’ultima si ritiene meritevole di riduzione, dal momento in cui l’entità della sanzione non si può commisurare al gravissimo fatto conseguente occorso, anche per non incorrere in evitabili disparità di trattamento sanzionatorio». La vita di Mattia, da ieri, vale 70 euro: una ferita ulteriore per tutti, o forse meglio dire, una vergogna difficile da digerire, per la famiglia che si è ritrovata senza un figlio, un fratello, per la fidanzata, ma anche per i compagni di squadra, orfani di un amico.

Di contro c’è però anche chi, tra gli organi governativi del pallone, è passato dalle parole ai fatti. Il presidente del Comitato regionale toscano della Lega nazionale dilettanti, Paolo Mangini, si è messo in moto indicando la strada: «Partita persa senza ambulanza o medico, non più solo sanzioni».

La sua proposta potrebbe diventare presto realtà, cancellando quel corto circuito secondo cui la presenza dell’ambulanza o del medico a bordo campo è sì obbligatoria, ma non permette all’arbitro di sospendere la gara. Quel giorno ci furono diverse cose a non funzionare, dai soccorsi al mancato utilizzo del defibrillatore, come raccontato dal babbo di Mattia. Questa proposta non è rimasta ferma alle parole ed è stata sottoscritta da parte di tutti i rappresentanti delle altre regioni. La nuova norma dovrebbe entrare in vigore già in vista della prossima stagione.

La memoria di Mattia, in questo modo, non verrebbe meno. «La proposta, formalizzata e discussa nel precedente Consiglio direttivo – si legge nella nota diffusa dal Crt – è stata condivisa da tutti i consiglieri nella riunione di mercoledì 8 maggio a Roma. Nei prossimi giorni, la delibera verrà inviata al Consiglio federale, organo competente ad approvare le modifiche nella speranza che possa essere già implementata per la stagione 2024/2025».

Paolo Mangini è soddisfatto, ma non intende prendersi meriti. «Se riusciremo a far cambiare il regolamento, sarà una vittoria di tutta la Lega. La priorità è garantire più sicurezza. Nessuna sanzione, si parla di stop e gara persa a tavolino». Ma non è tutto. «La Toscana ormai da diversi anni (dal 2016, ndr) ha un regolamento in base al quale ogni struttura sportiva deve essere dotata di un defibrillatore esterno automatico. Con l’inizio della nuova stagione stiamo pensando di riprendere i corsi per spiegare l’uso del Dae a dirigenti e personale delle società».

Questa nuova regola se davvero passerà dalle parole ai fatti, porterà per sempre il nome di Mattia, unico tributo possibile per una morte inaccettabile.

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