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Sull’asfalto

Tragedia al centro Porsche, chi era Mattia Ottaviano, il collaudatore morto: il ricordo dell’amico e quel post sui social

di Tommaso Silvi

	Mattia Ottaviano
Mattia Ottaviano

Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine

21 febbraio 2024
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Un collaudatore dipendente di una ditta esterna, Mattia Ottaviano, di 36 anni, di Tuglie, in provincia di Lecce, è morto nella mattina di mercoledì 21 febbraio sulla pista della Nardò Technical Center, il centro prove di proprietà Porsche gestito da Porsche Engineering. Il collaudatore era in sella di una motocicletta che, per cause in corso di accertamento, si è scontrata con un'auto. Il conducente della vettura è rimasto ferito. Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine.

Chi era Mattia

Il lavoro al centro Porsche per lui rappresentava un sogno che si era avverato. Sorridente, con la battuta pronta e follemente innamorato dei motori. Dal rally alle moto, a Mattia Ottaviano bastava sentire il rumore dello scarico e del gas aperto. E subito batteva il suo cuore. La tragedia sulla pista Porsche di Nardò ha fatto presto il giro dei social, dove sono iniziati a piovere i messaggi di cordoglio. «Amico mio che notizia stamattina. Te lo ricordi quel WDW, dove siamo rimasti fino all'ultimo secondo? Che compagno di viaggio che sei stato. La passione per la Ducati, per le moto ci ha fatti incontrare. Ed è la stessa che ti ha portato via, l'unica, amara, consolazione è che ci hai salutato facendo quello che ti rendeva felice! Sei un grande amico mio», scrive su Facebook Gabriele. Ed è proprio sui social che, alla fine del 2023, pubblicando una foto dell’ingresso del centro Porsche di Nardò, Mattia aveva riassunto così gli ultimi dodici mesi della sua vita. «Questa foto racchiude per me tutto il 2023 e si potrebbe dire gli ultimi 16/17 anni passati. È stato un grande anno perché posso dire di aver avverato il sogno più grande della mia vita. Quello che fino a qualche mese fa per me era soltanto un'idea, una folle immaginazione dove rifugiarmi nei momenti peggiori ora è la mia vita. E di questo non posso fare altro che ringraziare questo ansioso e appena passato 2023. Le chiacchiere lasciamole agli altri, a chi sa farle, a chi vuole farle e soprattutto a chi ha bisogno di farle per sentirsi vivo. Auguro un buon anno a tutti, specialmente a chi non ha mai creduto in me, a chi ha sempre sminuito tutto, a chi diceva che con i motori non avrei mai fatto nulla se non buttare soldi, a chi dice di essere amico e di amico non ha nulla, a chi conosce l'invidia, a chi non si sente realizzato».

La dinamica dell’incidente

Mattia era su una moto Ducati e, per cause da accertare, si ipotizza un tamponamento, si è verificato uno scontro con un'auto Porsche. Per le lesioni riportate non c'è stato nulla da fare per il collaudatore. Sul posto il 118 ma i soccorsi non sono serviti a salvargli la vita. Sull'accaduto procede il commissariato di polizia di Nardò. Accertamenti sono in corso anche da parte dello Spesal, il servizio di prevenzione e sicurezza sugli ambienti di lavoro della Asl di Lecce perché la morte di Ottaviano è un incidente sul lavoro.

Il sindacato

«Nel giorno in cui i lavoratori sono in tutte le piazze d'Italia e anche qui in Puglia, assieme a Cgil e Uil, per reclamare sicurezza e gridare basta morti sul lavoro, dopo il terribile crollo di Firenze dove hanno perso la vita cinque operai, siamo costretti a contare l'ennesima vittima proprio nella nostra regione. Richiamiamo a un'azione di responsabilità tutte le istituzioni, ognuno per il proprio ruolo, a intervenire su formazione, prevenzione, controllo e repressione affinché si ponga fine a questa strage quotidiana». È il commento della segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, dopo la tragedia sulla pista di Nardò. «Esprimiamo sentimenti di vicinanza alla famiglia del lavoratore, ma non possiamo limitarci all'indignazione e al cordoglio».

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