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È cominciata la partita tra chi sta più a destra. E il primo gol è di FdI

di Michele Gambino
È cominciata la partita tra chi sta più a destra. E il primo gol è di FdI

Lo “schiaffo” all’Italia anti-patriarcato

05 dicembre 2023
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A pensar male si fa peccato ma s’indovina, diceva quel Mefistofele in doppiopetto di Giulio Andreotti: proprio nel giorno in cui il povero Salvini cerca di farsi bello a destra radunando a Firenze il bar di guerre stellari del sovranismo europeo, ecco che FdI lo supera in corsa nominando capo di Stato Maggiore delle forze operative terrestri nientemeno che il generale Vannacci, paladino degli omofobi, dei razzisti e dei maschilisti. E non c’è dubbio che in una gara a chi è più di destra tra il generale e il leghista, il secondo al primo gli spiccia casa, come dicono a Roma.

Magari il ministro della Difesa Crosetto, non avrà fatto caso alla coincidenza, e addirittura negherà, come si legge in una nota del suo ministero, che quella di Vannacci sia una vera promozione. Ma Crosetto è un tipo sveglio, non può far finta di non sapere che portare a Roma, in un ruolo di prestigio, lo stesso signore che poche settimane fa aveva sospeso dall’innocuo incarico di comandante dell’Istituto geografico militare, è una mossa a sorpresa. Come si fa a non sospettare che sia partita la gara a chi è più di destra quando è alle porte una campagna elettorale per le europee che nel campo dei conservatori si preannuncia dura e senza esclusione di colpi come la serata finale del Grande Fratello? Ingraziarsi Vannacci, campione mondiale delle banalità da ombrellone che tanto piacciono a una parte degli elettori di Meloni e Salvini, è un colpo da maestro. Il capo dei leghisti ha cercato di pararlo affrettandosi a mandare i suoi complimenti al generale, ma è il classico pannicello caldo sulla botta che fa male. Uno a zero per Crosetto e palla al centro.

Tutto questo accade dopo che, sull’onda dell’emozione popolare per la vicenda di Giulia Cecchettin, la politica aveva giurato di estirpare una volta per tutte la cultura del patriarcato tossico. Mentre altre donne cadono sul campo di questa guerra non dichiarata, il ministro Crosetto ritiene utile premiare un signore che il patriarcato lo inserirebbe come materia d’insegnamento nelle scuole. Non per combatterlo ma per diffonderlo. È la politica bellezza, pur di vincere conta tutto. Non ci vuole un indovino per pronosticare che tra non molto il prode Vannacci potrebbe persino sfilarsi la divisa appena stirata da Capo di Stato maggiore e indossare gli abiti del politico. D’altra parte, sono di ieri in America le rivelazioni sui programmi di Trump per il secondo mandato presidenziale: militari per strada, deportazioni di massa, professori patriottici e licenziamento dei dissidenti. Il magnate non ha smentito le indiscrezioni e gli americani lo premiano nei sondaggi.

E dunque, aspettiamoci di vederne di tutti i colori.

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