Il Tirreno

Toscana

Scuola2030
Il commento

Scuola 2030, il Tirreno scritto da una redazione di 500 studenti toscani

di Cristiano Meoni
Scuola 2030, il Tirreno scritto da una redazione di 500 studenti toscani

Il progetto entra nel vivo e dà una risposta alla necessità di raccordare gli studenti con l’attualità: ecco in cosa consiste

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Quando abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo, sapevamo che sarebbe andata alla grande. Ma il successo di Scuola2030, il progetto che mette insieme il Tirreno, le scuole, l’Ufficio Scolastico Regionale e le aziende del territorio, è stato addirittura superiore alle attese: 33 scuole aderenti, 1400 studenti di cui 465 nella redazione che scriverà i testi per l’inserto settimanale. A ben guardare, però, il progetto conteneva in nuce tutti i presupposti per far bene. Quanti di noi adulti, parlando con un diciassettenne, hanno avvertito la necessità di “rompere” la bolla ed entrare in quel mondo. E, parimenti, di farlo entrare in un mondo diverso da quello che frequenta abitualmente: il mondo della complessa, sfaccettata realtà di tutti i giorni.

Con Scuola2030 ci proveremo. Proveremo a insegnare ai ragazzi e alle ragazze come ci si informa correttamente: è un prerequisito della vita civile e democratica sapere cosa è una notizia, come la si legge e come la si scrive, e come una notizia può influenzare quello che ci circonda. Ma tra gli obiettivi di Scuola2030 c’è anche il fondamentale raccordo tra il mondo della scuola e quello del lavoro, un tasto dolente da tanto, troppo tempo, nonostante gli sforzi, i tentativi e anche qualche apprezzabile risultato. Gli studenti devono conoscere il contesto che li aspetterà quando avranno in mano un diploma: il territorio dove abitano, con le opportunità di crescita che offre.

Anche noi giornalisti abbiamo qualcosa da imparare. Pensiamo che Scuola2030 ci servirà a vedere le questioni che quotidianamente trattiamo da una visuale diversa: quella della generazione che dovrà salvare il pianeta. L’accento sui temi ambientali e tecnologici che emerge dalle prime riunioni di redazione ne è una riprova.

Della corretta informazione ci sarà sempre bisogno, così come di una buona scuola che formi le coscienze: per questo siamo predestinati a camminare insieme per un lungo tempo.

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