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Maremma capitale dei posti barca, ecco i punti di forza

di Massimiliano Frascino
Maremma capitale dei posti barca, ecco i punti di forza

La nautica da diporto è stata il rifugio perfetto durante il periodo dell’emergenza Covid

03 ottobre 2022
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In provincia di Grosseto la nautica da diporto scoppia di salute, e paradossalmente (ma non troppo) nel biennio 2020-2021 il Covid le ha fatto da booster. È quanto emerge da un giro d’orizzonte con i gestori dei principali porti della costa sud della Toscana, dove fra porti, approdi turistici e punti di ormeggio sono concentrati circa la metà dei posti barca dell’intera regione. Coste non eccessivamente antropizzate, abbondanza di cale, ampi tratti di scogliere e vicinanza ad Arcipelago toscano, Sardegna e Corsica sono i punti di forza riconosciuti. Il Marina di Scarlino – 580 posti barca da 10 a 36 metri, cui se ne aggiungono altri 380 fino a 12 metri nel porto canale – è un porto dotato di ormeggi “finger” molto apprezzato per gli standard di sicurezza che offre, riparato da forti venti e burrasche. «Il reparto nautico della nostra struttura – spiega Federico Baldi, responsabile della comunicazione – quest’estate ha registrato il tutto esaurito negli affitti dei posti barca, con un bel movimento legato a regate e transiti da altri porti. Abbiamo un’offerta integrata che comprende anche un resort con 30 appartamenti, yacht club, pool club, stabilimento balneare sulla scogliera, servizi charter, cantiere navale, dissalatore, raccolta differenziata e “seabin” per il recupero dei rifiuti in darsena.

Il settore concierge, inoltre, offre ai diportisti esperienze gastronomiche, sportive, culturali e wellness a terra. Gran parte della nostra clientela arriva da Firenze, Siena, Arezzo, Roma, Piemonte, Lombardia e Veneto. Con un buon numero di clienti tedeschi svizzeri, inglesi, del Benelux, scandinavi, austriaci e americani collegati al circuito “preferred”». Insomma, il comparto non sembra proprio soffrire del clima generale d’incertezza dovuto alla spirale inflattiva e alle avvisaglie di recessione. A confermarlo Luciano Serra, presidente di Assonat (associazione nazionale approdi e porti turistici) , cui aderiscono tutte le Marine della Maremma. «Il biennio 2020-2021 del Covid – spiega – dopo il disorientamento iniziale, ha valorizzato la nautica da diporto come modalità per trascorrere le vacanze in sicurezza. Quest’anno è stata una stagione particolarmente buona per le uscite in mare, con numeri generalmente molto positivi e un impatto ridotto dell’aumento dei costi del gasolio.

Casomai si sono ridotti i transiti fra porti, ma l’utilizzo e l’affitto dei posti barca è andato molto bene. Il diportismo nautico ha di fronte a sé un periodo di espansione: il futuro sono porti sempre più “green”, con un’esplosione dei motori elettrici e a idrogeno. Non a caso, la produzione di imbarcazioni nel 2022 è cresciuta del 3%, e i cantieri hanno ordini in portafoglio per i prossimi 4-5 anni». Alla Marina di Punta Ala – storico porto turistico con 885 posti barca (70 destinati al transito) , in grado di accogliere imbarcazioni fino a 45 metri – la società di gestione è di fatto una public company con azionariato diffuso. Anche qui non si lamentano. «Transiti e affitti dei posti barca sono stati molto alti, e sono tornati gli stranieri. La congiuntura Covid ha rappresentato un elemento di spinta, perché l’imbarcazione è stata vista come il rifugio perfetto per il distanziamento sociale. Negli anni scorsi in molti hanno trascorso periodi di quarantena e lockdown in barca, certificando le presenze.

I nostri clienti sono perlopiù diportisti stanziali, con affitti lunghi dei posti barca o soci che frequentano regolarmente il porto. Circa il 40% sono toscani, il 30 romani e umbri, e il rimanente 30% suddiviso tra diportisti del Nord Italia o europei. Qualità ambientale e dei servizi, oltre all’arcipelago toscano a portata di mano, sono il nostro valore aggiunto». Il Porto della Maremma “Marina di San Rocco” è il porto di Grosseto, baricentrico lungo la costa maremmana, nella frazione di Marina di Grosseto. Inaugurato nel 2005, accoglie 557 imbarcazioni fino a 24 metri di lunghezza. La distribuzione dei clienti vede la prevalenza netta dei toscani (59%), seguiti da laziali (13%), esteri (6%), lombardi (5,70%), umbri 84,30%). In quote minori emiliano romagnoli, liguri, piemontesi e veneti.

«Lavoriamo da metà maggio a fine settembre – spiega la presidente della società Sabrina Lentini – Quest’anno la stagione è stata particolarmente buona per gli affitti dei posti barca, con clientela prevalentemente toscana e una buona presenza dalle regioni del centro nord. Anche per noi il periodo più duro del Covid ha costituito un incentivo, perché il mare è vissuto come occasione di libertà. Siamo una porta di accesso al territorio, sia verso l’arcipelago toscano che rispetto all’entroterra. Con “Italia Mare”, partner tecnico di Assonat, offriamo ai diportisti esperienze a terra, come nel caso delle visite al Parco della Maremma. Ci siamo inoltre dotati di tutte le certificazioni di qualità che attestano i servizi della nostra struttura. Quest’anno, infine, i transiti dagli altri porti non sono stati determinanti per l’andamento di una stagione che è stata particolarmente positiva».

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