Il Tirreno

Toscana

Crisi di governo

Una legislatura conclusa è democrazia

Emanuele Rossi

Nella storia repubblicana solo nove governi sono durati cinque anni

3 MINUTI DI LETTURA





Proviamo a lasciare da parte gli aspetti politici di questa fine di legislatura, tanta è la tristezza nell’ascoltare discorsi falsi e penosi.

Malinconico epilogo di una classe politica tra le più incapaci e screditate della nostra storia nazionale.

Provo invece ad analizzare il dato sulla fine anticipata della legislatura, considerato in relazione ai precedenti.

Nella storia repubblicana, ovvero dal 1948 ad oggi, vi sono state 18 legislature: ogni legislatura, lo ricordo, secondo la Costituzione deve durare cinque anni (l’originaria durata di sei anni del Senato fu modificata nel 1963) . In realtà, di legislature che sono durate quanto avrebbero dovuto ve ne sono state nove: le prime quattro (quindi fino al 1968) , la decima (dal 1987 al 1992) , la tredicesima (dal 1996 al 2001) , la quattordicesima (dal 2001 al 2006), e le ultime due (prima dell’attuale) . Con lo scioglimento anticipato della presente legislatura, per la prima volta questo (triste) dato raggiunge la parità: saranno nove anche le legislature concluse prima della scadenza naturale. Tra queste, l’attuale sarà quella più longeva, in quanto tre si conclusero dopo soli due anni di vita; una dopo 3 anni; e quattro dopo 4 anni. L’attuale, se si andrà a votare i primi giorni di ottobre, sarà durata 4 anni e sette mesi.

Dunque, ormai ci siamo quasi abituati al fatto che le Camere non riescano a concludere il loro mandato nei termini stabiliti dalla Costituzione: ma quello che fa più specie è che la fine anticipata della legislatura sia invocata ormai costantemente (quasi a partire dai primi mesi) come fosse il trionfo della democrazia. E che, quindi, chi ostacolasse questa fine fosse nemico del popolo e ne temesse il risultato. Ma se la Costituzione ha stabilito che la durata è di cinque anni, questa dovrebbe essere la regola: a meno che non si ritenga la Costituzione anti-democratica. Peraltro, come ben si sa, ad invocare la fine anticipata della legislatura sono le forze politiche che i sondaggi indicano come favorite dalle successive elezioni: che sarebbe un po’come se una squadra di calcio che ha raggiunto un periodo di ottima forma dopo varie sconfitte pretendesse di concludere anticipatamente il campionato e di iniziarne un altro, così da azzerare le sconfitte e ripartire da capo. Una novità assoluta che ci attende è, invece, il voto in autunno. E ciò non a caso, se si considerano le procedure preparatorie alle elezioni: se si voterà il 25 settembre, infatti, i partiti dovranno depositare i propri contrassegni tra il 12 e il14 agosto, e chi dovesse raccogliere le relative firme dovrà farlo tra gli ombrelloni e i sentieri di montagna. Inoltre, la data fatidica del deposito delle liste sarà tra il 21 e il 22 agosto. Una conseguenza di questo? Che delle primarie, in questa fase, non se ne parlerà proprio, e che quindi i parlamentari prossimi venturi se li potranno tranquillamente scegliere i partiti. E se fosse (anche) questa una ragione che ha consigliato di mandare a casa il Governo Draghi? Se così fosse, alla pena dei discorsi ascoltati si aggiungerebbe la pena per quello che essi nascondono. Ma speriamo che non sia così, e che davvero tutti i parlamentari pensino solo al bene del Paese. Così concludo e riprendo la lettura delle favole dei fratelli Grimm.l
 

Primo piano
Tecnologia e sicurezza

Alcol test, sullo smartphone ecco la app per valutare se mettersi al volante: come funziona e dove scaricarla

di Martina Trivigno
Sani e Belli