Il Tirreno

Toscana

L'allarme dell'Ordine dei medici: «Da giorni in tanti sono a casa con i sintomi e senza tampone»

Mario Neri
L'allarme dell'Ordine dei medici: «Da giorni in tanti sono a casa con i sintomi e senza tampone»

A volte serve una settimana di febbre per avere il test: «Così aumenta il contagio a rischio anche i dottori»

3 MINUTI DI LETTURA





FIRENZE. «Abbiamo decine di pazienti a casa malati con i sintomi quasi conclamati da coronavirus a cui non viene fatto il tampone, se non con 4 o 5 giorni di ritardo dalla prima chiamata», dice Giuseppe Figlini, presidente dell’Ordine dei medici pisani e storico capo dei medici di famiglia in città. «A Lucca un mio paziente ha atteso una settimana, ieri poi ho spedito una mail al dipartimento prevenzione e sono andati a farlo. D’ora in poi io scrivo, lascio traccia», rincara Umberto Quiriconi, presidente dell’Ordine lucchese. «C’è chi addirittura ottiene il test solo andando in pronto soccorso, e spesso a spingercelo è una crisi respiratoria, segno che è arrivata la polmonite», aggiunge Pasquale Cognetta, presidente dei medici di famiglia livornesi.

Insomma, tamponi cercasi. In Toscana ci sarebbero decine di cittadini con febbre, tosse secca, mal di gola a casa in attesa di sapere se sono contagiati. E a denunciarlo sono i medici di famiglia, ma anche gli ordini. «In teoria il tampone dovrebbe essere eseguito sui sospetti entro 24 ore, dopo il consulto col medico di famiglia e la chiamata al numero unico, invece i ritardi sono notevoli», dice Figlini. Non dappertutto gli stessi. «A Lucca città in questi giorni sembrano funzionare - dice Quiriconi - ma in altre zone no, possono servire giorni». Un guaio, perché significa lasciare innescato un serbatoio enorme di potenziali super-diffusori. «Escludento gli asintomatici, che ormai sappiamo essere una quota consistente, pensiamo a chi ha pochi sintomi - dice Figlini - Magari hanno poca febbre e escono a fare la spesa. Oppure ai familiari di queste persone. Non sapendo di dover osservare una vera quarantena, continuano a entrarci in contatto, poi magari escono di casa e, seppure ancora in fase di incubazione, possono essere contagiosi anch’essi. A Pisa ci sono perfino alcuni medici che attendono di avere il tampone e si chiedono se possono fare ambulatorio».

Un fenomeno conosciuto sul territorio, spesso nella dimensione di quartiere ma che ora spiega anche alcune anomalie rilevate dagli studiosi in Toscana. Enrico Bucci, docente di Biologia che analizza le epidemie con i big data alla Temple university of Philadelphia, ha rilevato una «stranezza» nella curva dei ricoveri in intensiva. Fino al 9 marzo rappresentata da una retta piatta, dopo da una retta che si impenna. Perché? «Non è chiaro, ma crediamo che dopo il 9 marzo i casi siano aumentati e siano esplosi dunque anche i ricoveri in intensiva, questo perché non a tutti ai sintomatici è stato fatto il tampone - ammette una fonte qualificata della task force regionale - Può essere capitato che qualcuno sia arrivato in pronto soccorso e poi ricoverato in terapia intensiva con una polmonite senza essere stato prima registrato fra i positivi». Dal nulla, insomma, sono cominciati a spuntare casi negli ospedali, ma mai prima passati per l’isolamento.

Il fenomeno adesso emerge anche dalle denunce dei medici di famiglia. «Ormai la scia delle influenze stagionali si è esaurita - dice Cognetta - Chi ha sintomi è molto probabile abbia il coronavirus. Capisco che il numero unico sia subissato di chiamate e il 118 tenda e ritardare l’intervento. Ma così i malati sono lasciati a se stessi. Noi non possiamo assisterli, non abbiamo le protezioni. L’Asl doveva istituire nell’area nord ovest 19 unità speciali con a bordo medico e infermieri, ma le attendiamo da quasi due settimane, e intanto i casi, anche quelli fantasma, aumentano». Ma i ritardi fra poco potrebbero rientrare. In Toscana si potrebbe arrivare a 5.000 test al giorno. E a metà aprile dovrebbe partire lo screening di massa con i test sierologici su 500mila cittadini. «Da lunedì aumenteranno i tamponi - spiega Paolo Morello dg dell’Asl centro - Ma va ricordato che per eseguire il test servono almeno 6 ore». Tempi lunghi. E finora non c’era una rete di laboratori capace di smaltire tutte le richieste. Ora si è passati da 3 a 9. La speranza è di smaltire in fretta gli arretrati.
 

Primo piano
Meteo

Maltempo in Toscana, è allerta gialla per temporali forti: le zone più a rischio. Le previsioni: martedì il cambio di scenario

Estate in Toscana