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Il boom di Teenage Dream, show nato a Livorno: che cos’è e perché sta avendo così successo

di Dario Serpan
Il boom di Teenage Dream, show nato a Livorno: che cos’è e perché sta avendo così successo

L’idea è venuta a Valentina Savi: «Dopo una festa a casa mia con venti persone ho capito che... si poteva fare»

08 settembre 2023
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«Come una festa in casa, ma più grande». Tanto grande che ha girato tutta l’Italia riempiendo live club e arene estive dei principali festival. Si chiama Teenage Dream ed è un piccolo capolavoro made in Livorno. La mente è Valentina Savi, giovane livornese che di lavoro fa la grafica, illustratrice e content creator. A inizio anno ha chiesto di “fare una prova” al The Cage, storico locale labronico dove tutto è cominciato quasi per gioco, prima di esplodere in ogni parte dello stivale. Oltre 50 date già messe in archivio, passando per Torino, Milano, Roma, Bologna, Firenze, Napoli, Palermo, Genova e tante altre città. «Finora – dice Toto Barbato, direttore artistico del The Cage – abbiamo venduto quasi 200mila biglietti. E ora partiamo con il tour autunnale».

Quello che conta già trenta date in agenda, tra cui Firenze all’Obihall e Livorno al The Cage, e che per la prima volta porterà l’evento anche fuori dall’Italia: il 25 novembre a Lugano, il 1° dicembre a Lubjana. Sì, ma cos’è Teenage Dream e perché sta avendo così tanto successo? Questo evento spopola sui social perché i suoi video sono diventati presto virali e, tanto per dare un numero, il profilo Instagram ha già superato i 100mila follower. Proprio lì, si legge questa definizione del party più in voga del momento: «Quella festa in cui tutti ad un certo punto iniziano a cantare le canzoni di high school musical. È un concerto senza artisti sul palco, perché cantano tutti e il pubblico è protagonista. Non è una festa in discoteca, è un musical, come un concerto in playback». A spiegarlo così è proprio Valentina Savi, che su Instagram è tuttelemelediannie, un profilo da quasi 60mila follower.

Ma accanto a lei ci sono anche tutti i suoi compagni di avventura: Cecilia Ciocca, Riccardo Trocar, Edoardo Gailli, Simone Baurri, Andrea Carpina, Matteo Bientinesi, Matteo Demi, Federico Menici, Sarà Bordò. Sono tutti livornesi, ragazzi e ragazze laureati o specializzati ma quando vanno sul palco si trasformano: chi balla, chi fa foto e video, chi cura la produzione, chi si esibisce, ma alla fine un po’ tutti sono performer, perché si lasciano andare all’entusiasmo di un party che scatena, e allora indossano abiti, parrucche, cantano, lanciano effetti speciali. Il pubblico segue e partecipa, con lo sguardo rivolto al palco, dove i ledwall proiettano video ed effetti speciali.

Si pesca a pieno titolo dagli anni Duemila, da High School Musical (commedia musicale romantica uscita nel 2006) e dai film della Disney. «Per il mio 25° compleanno – racconta Valentina – ho organizzato una festa a casa mia su questa falsariga, ma eravamo in venti. Poi ho messo le foto su Instagram e ho iniziato e pensare che sarebbe stato bello organizzarla in un posto più grande. Perciò una sera ho chiesto a Toto Barbato se si poteva fare una festa al The Cage».

Il 27 gennaio 2023 il club rock livornese apre le porte a Teenage Dream, ed è subito un successo. Si replica a febbraio. «Nelle due date al The Cage – dice Toto Barbato – è venuta gente da tutta Italia, così mi sono messo al telefono e ho chiamato tutti i miei colleghi che gestiscono i principali live club in Italia, convincendoli a darci una chance. E quasi ovunque abbiamo fatto sold out nel giro di pochissimo tempo». Il party dura circa due ore, inizia con un djset a tema anni Duemila, quindi parte lo spettacolo vero e proprio con proiezioni, karaoke e animazione sul palco. In chiusura Riccardo Trocar ed Edoardo Gailli salgono sul palco per cantare tre cover, pescando da artisti e band come Justin Bieber, One Direction e Jonas Brothers. Poi riparte il djset fino a tarda notte, tra selfie e autografi. Il pubblico che va ai party di Teenage Dream va dai 18 ai 30 anni. «Teenage Dream ci ha cambiato la vita – afferma Edoardo Gailli – e anche se un giorno finirà, io penso che questa esperienza mi abbia migliorato e mi abbai fatto capire quanto sia importante dare spazio agli altri».
 

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