Il Tirreno

Castiglioncello

Jerry Calà torna nella sua seconda casa: «Con il Ciucheba sempre nel cuore»

Gabriele Buffoni
Jerry Calà torna nella sua seconda casa: «Con il Ciucheba sempre nel cuore»

L'artista si racconda: lì ho vissuto le più belle estati della mia vita e ci ho anche abitato per un anno. Mi ricordo quando Renato Zero improvvisava mentre io e i Gatti facevamo il coro

4 MINUTI DI LETTURA





Non vede l’ora di salire sul palco. Emozionato come lo si è sempre quando si ritorna a casa. Una seconda casa, per la precisione, ma poco importa quando i ricordi ti travolgono con la forza di uno tsunami. Se infatti Catania e Verona si sono avvicendate nel segnare l’infanzia e i primi passi di Jerry Calà, è Castiglioncello il luogo dove l’ex Gatto di Vicolo Miracoli ha vissuto «le estati più belle della mia vita, artistica e non solo».

A Castiglioncello, dagli arrembanti tempi dello storico locali Ciucheba, non ha più rimesso piede. Lo farà domani sera, quando dalle 21 al Castello Pasquini prenderà vita la 15esima edizione del galà “Perla del Tirreno”. Un evento che a sua volta torna nel suo luogo d’origine-. Proprio come Calà, mattatore e artista poliedrico che su qualunque palco d’Italia (dalla Capannina di Forte dei Marmi all’Arena di Verona, dove ha festeggiato i 50 anni di carriera) si è dimostrato capace di catturare con la sua energia il cuore del pubblico.

Calà, che effetto le fa tornare a Castiglioncello così tanto tempo dopo quelle serate al Ciucheba?

«Quando mi hanno parlato di questa serata la felicità che ho provato è stata immensa: Castiglioncello è un luogo del cuore per me e Mauro Donati, il patron del Ciucheba, è stato uno dei primi mecenati che io, i Gatti ma anche tanti altri personaggi come Beppe Grillo, Abatantuono, Alba Parietti e Renato Zero abbiamo avuto. Tutti giovani e pressoché sconosciuti all’epoca, in quelle sale abbiamo vissuto serate che rimarranno indimenticabili: mi ricordo Renato che al piano bar improvvisava alcune canzoni e noi Gatti di Vicolo Miracoli che alle sue spalle gli facevamo il coro. Solo a ripensarci mi vengono i brividi».

Oggi però il Ciucheba non esiste più. ..

«Non mi sono più fermato a Castiglioncello, ma ci sono passato spesso. E ogni volta mi ci cade l’occhio: vederlo in rovina come un rudere mi fa male al cuore, avrebbero dovuto innalzarlo come un monumento nazionale. Però per il resto Castiglioncello ha mantenuto il suo fascino».

Parla come se ne fosse segretamente innamorato: si sente ancora legato al paese?

«Moltissimo, infatti non vedo l’ora di tornare e salutare i tanti amici che ho lì: in pochi sanno che tra la fine degli anni’70 e i primi anni’80 ci ho anche abitato, per un annetto. Farsi rapire il cuore da un posto come Castiglioncello è facile. Intanto è bellissimo, dalla scogliera all’entroterra. E poi per chi come me lavora nel mondo dello spettacolo ha un fascino impareggiabile: ci hanno abitato Mastroianni e Alberto Sordi, per dirne due. E poi rimane l’indimenticabile location de Il Sorpasso. Non ho mai capito perché poi i vip del cinema e della tv siano migrati altrove, in Costa Smeralda».

Anche lei è emigrato altrove, in un altra terra di vip come Forte dei Marmi: ha mai fatto un confronto tra i due luoghi a cui è più legato?

«Non potrei mai, finirebbe senza vincitori né vinti. La verità è che rappresentano due momenti distinti e ugualmente importanti della mia carriera. A Forte, e alla Capannina di Franceschi, sono arrivato dopo lo straordinario successo di Sapore di Mare che mi ha consacrato e dove interpretavo un personaggio totalmente diverso da me: io figlio di un ferroviere non ero abituato a quel mondo di figli di imprenditori, di ricchi di famiglia. A Castiglioncello invece quel ragazzo poteva essere più spensierato, senza dover gestire alcuna fama: era il periodo delle grandi avventure, dove ci buttavamo tutti in ogni progetto, a volte anche sperimentando, senza avere la benché minima paura di avere qualcosa da perdere».

I suoi spettacoli sono diventati un must: bisogna aspettarci ancora qualcosa di nuovo da Jerry Calà domani sera?

«Sicuramente uno spettacolo diverso da quello a cui sono abituati, ad esempio, in Versilia. Anche perché sarà diverso per me il contesto: al di là della bellissima location di Castello Pasquini, avere un pubblico come a teatro mi permetterà di sbizzarrirmi. Anche se poi alla fine la ricetta vincente resterà quella di coinvolgere il pubblico e di divertirci insieme».

Sarà anche l’occasione per presentare la sua ultima fatica, il nuovo disco “Professione Entertainer”.

«È il mio concert-show in un unico cd: ho pensato che, vista la voglia collettiva di tornare a vivere le belle serate in compagnia, fosse il momento perfetto per racchiudere le canzoni con cui ho firmato così tante serate in un disco. Dando la possibilità a chiunque di premere il tasto play e divertirsi».


 

Primo piano
Tecnologia e sicurezza

Alcol test, sullo smartphone ecco la app per valutare se mettersi al volante: come funziona e dove scaricarla

di Martina Trivigno
Sani e Belli