Ancora un brivido dall’universo, Virgo lo ha sentito forte e chiaro

Elisa Buson
Ancora un brivido dall’universo, Virgo lo ha sentito forte e chiaro

L’interferometro di Cascina e i due “gemelli” americani hanno captato l’onda gravitazionale causata da una stella ingoiata da un buco nero

17 agosto 2019
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CASCINA. Un altro “brivido”dalle profondità dell'universo, captato ancora da Virgo, il grande “orecchio” di Cascina . Un nuovo sussulto dello spazio-tempo che riecheggia fino alla Terra, probabilmente per raccontare una catastrofe cosmica mai vista prima: ecco l'inedita onda gravitazionale che è stata captata alla vigilia di Ferragosto dai rivelatori della collaborazione internazionale Ligo-Virgo.. Il suo segnale è giunto così forte e chiaro da far partire nel cuore della notte un messaggio di allerta che ha reso incandescenti i telefonini degli astrofisici di mezzo mondo. Da allora stanno vagliando febbrilmente un’enorme mole di dati per capire se quello che è stato intercettato è davvero il 'latitante' numero uno che inseguivano da tempo, ovvero il segnale di una stella di neutroni divorata in un solo boccone da un buco nero.

Questo evento infatti è il più atteso, dopo che i rivelatori hanno registrato l'onda gravitazionale generata dalla fusione di due buchi neri e quella provocata dalla fusione di due stelle di neutroni. Due scoperte sensazionali che sono arrivate il 14 e il 17 agosto 2017, a conferma che la settimana di Ferragosto è l'ideale per aspettare la giusta onda, gravitazionale s'intende.

La storia si sta ripetendo anche questa estate, a meno di quattro mesi dalla riaccensione dei tre rivelatori di onde gravitazionali posti sulle due sponde dell'Atlantico: Virgo, l'interferometro pisano dell'Osservatorio Gravitazionale Europeo Ego (a cui l'Italia partecipa con l'Istituto nazionale di fisica nucleare, Infn), e le due macchine del rivelatore statunitense Ligo della National Science Foundation, una nello Stato di Washington e l'altra in Louisiana. Sono loro che all'unisono, lo scorso 14 agosto, hanno intercettato il nuovo segnale chiamato S190814bv. «È arrivato quando in Italia erano le 23:11 - racconta Giovanni Prodi, fisico dell'Università di Trento associato all'Infn, nonché coordinatore dell'analisi dei dati di Virgo - Quella notte abbiamo festeggiato il Ferragosto con due ore di teleconferenza, avevamo capito subito che si trattava di una cosa grossa!». I dati, infatti, provenivano da tutti e tre i rivelatori, che insieme hanno permesso di fare una sorta di triangolazione per inquadrare con maggior precisione la zona di cielo dalla quale arrivato il segnale: localizzato a quasi novecento anni luce da noi, talmente nitido che la probabilità che si tratti di un'onda gravitazionale genuina è superiore al 99%».

Sottolinea ancora Prodi con voce euforica: «Le analisi condotte nelle prime 12 ore fanno intendere che ci troviamo davanti a una stella di neutroni ingoiata da un buco nero: se confermato, questo sarebbe il segnale che inseguiamo da tempo, perché finora avevamo registrato solo segnali della fusione di due buchi neri o di due stelle di neutroni. Sarebbe dunque la prima 'coppia mista' che potrebbe rivelarci quanto è frequente questo genere di sistema binario, fornendo preziose informazioni anche sulla materia e il comportamento delle stelle di neutroni, che sono oggetti estremamente densi e compatti. Per avere una risposta serviranno ancora molte settimane di analisi dei dati, ma siamo convinti di poter ottenere risultati scientifici molto importanti». —

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