San Simone fa felice l'Italbasket, ma il gioco va a singhiozzo: cosa non funziona e il fattore "Poz"
Fontecchio realizza 39 punti trascinando gli azzurri contro la Bosnia. Per il secondo posto sarà decisivo il match con la Spagna di martedì 2 settembre
LIMASSOL. Non ci sono solo Markkanen, Doncic, Antetokounmpo e Jokic. Anche l’Italbasket ha una stella Nba che in Europa può brillare e portarci – ma gli altri devono fare parecchio di più – al sogno medaglia. Si chiama San Simone Fontecchio, ed è grazie al giocatore dei Miami Heat che gli azzurri battono la Bosnia (96-79) nella terza gara della fase eliminatoria degli Europei e si giocheranno il secondo posto del girone domani, martedì 2 settembre, contro la Spagna di Sergio Scariolo. Per l’ex Pistons 39 punti (21 nel primo tempo) con 7/10 da tre punti. Questo, insieme ai canestri da oltre l’arco di Spissu, all’intelligenza di Melli e alle scelte di Thompson, le (poche) note positive della partita. Le altre sono ombre da soffiare vie al più presto. A cominciare dall’espulsione di coach Pozzecco, capace di prendere due tecnici fotocopia per invasione di campo: errare è umano, perseverare è diabolico. Poi ci sono da superare i blackout sia in difesa che in attacco. E la partita contro i bosniaci può essere ancora educativa a questo punto della competizione.
Che non sarebbe stata una passeggiata di salute si è capito subito: 0-6 dopo due minuti, tanto da costringere Pozzecco a chiamare un time out che per fortuna sveglia gli azzurri che però vanno a corrente alternata (16-12 al 6’) che diventa 21-15 con la schiacciata di Melli. Ma quando sembra che la nazionale sia pronta per volare un po’ più in alto - sarà è una costante del match - ricade sulla terra, trascinata nella tonnara da Nurkic (9 punti e 3 rimbalzi d’attacco nel primo tempo) e Atic . E così i primi due quarti (44-40) si trasformano in una altalena: strappi, errori, anche pacchiani, e sportellate. Perché l’Italbasket trova soluzione offensive valide solo in contropiede oppure, a difesa schierata, quando usa blocchi lontano dalla palla per creare vantaggio; al contrario né Pajola né Spissu riescono da pick end roll con palleggio vivo a creare situazioni per tiri in ritmo.
Mettiamoci anche la giornata nera di Spagnolo e Gallinari e il gioco è rotto. Preoccupante un dato: sul vantaggio dell’Italia 33-27 al 14’ è arrivato primo tecnico a Pozzecco che ha acceso il parziale di 0-9 riportando in parità la Bosnia. Il secondo tecnico dopo appena un minuto dall’inizio del terzo quarto ha avuto lo stesso effetto: squadra sotto choc con la Bosnia che va sul 54-51. Qui cambia la partita: tripla di Ricci e parziale di 13-0 per il 66-56. Sembra fatta, ma l’Italbasket deve vincerla un’altra volta quando la Bosnia torna a meno 5 (82-77 a 4’40” dalla sirena). Per fortuna avevamo un Santo in campo.