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La Fiorentina rialza la testa, ma che sofferenza contro il Lecce

Un'azione del match
Un'azione del match

Decide Gosens, Beltrán sbaglia un rigore: bene gli esterni, ancora opaco Zaniolo

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FIRENZE. Non passerà certo alla storia per le emozioni e i sussulti questa Fiorentina-Lecce, partita chiave soprattutto per Palladino che dopo tre sconfitte consecutive – le ultime due rovinose contro Como in casa e Verona al Bentegodi – aveva tutti gli occhi puntati addosso. Il clima attorno al tecnico viola, infatti, era di fatto sceso sotto il livello di guardia e al Franchi, nell’anticipo, serviva conquistare l'intera posta contro il Lecce, squadra ostica ben guidata da Giampaolo. Ne esce una vittoria di misura, con troppi errori e qualche brivido, che consente però ai viola di rialzare la testa. Bene gli esterni Gosens e Dodo, soprattutto il secondo. Ancora male Zaniolo.

Le scelte e il primo tempo

Il tecnico dei gigliati torna alla difesa a tre e sceglie Ndour per la prima volta da titolare. Al 9’ viola in vantaggio: Dodo va via sulla destra, cross millimetrico sul secondo palo dove Gosens stacca alto e incrocia di testa sul palo lontano su cui Falcone non può nulla. La Fiorentina rallenta il ritmo ma per diversi minuti il Lecce non ne approfitta. Salentini che invece premono sull’acceleratore nel finale di primo tempo e al 44’ vanno vicini al pareggio: Karlsson si trova una palla d’oro tra i piedi dopo una carambola fra i difensori viola, tenta lo scavino ma De Gea non si fa sorprendere.

La ripresa

La ripresa si apre senza cambi ma l’inerzia della partita non cambia. Possesso viola e Lecce che cerca di pungere nei rari momenti in cui il centrocampo e la retroguardia della Fiorentina sbandano. Il tempo passa e Giampaolo pensa ai cambi che arrivano al minuto 64: finisce la partita per Gallo, Berisha e Karlsson (l’unico a rendersi pericoloso nei primi 45’) dentro Sala, Rebic e Helgason. Provano a spingere e a forzare i ritmi i giallorossi e anche Palladino pesca dalla panchina uno dei pochi su cui può fare affidamento. Al 70’ finisce la partita di Cataldi e dentro Fagioli per dare robustezza ed accorciare gli spazi nella riga del centrocampo. Dopo 2 minuti arriva l’episodio che può definitivamente chiudere i conti: sugli sviluppi di un corner Gosens colpisce di testa e la palla finisce sul braccio largo di Pierret. Timide proteste dei salentini ma l’arbitro Marinelli non ha dubbi e assegna il rigore. Sul dischetto si porta Lucas Beltràn ma l’attaccante sbaglia con la palla che termina nella parte interna del palo alla sinistra di Falcone e il Lecce tiene ancora aperta la partita.

La Fiorentina vuole chiuderla anche perché le insidie, sull’1 a 0, sono ancora molte. Al 75’ traversone di Ranieri dalla sinistra, palla che arriva all’interno dell’area dove Dodo tenta la conclusione al volo di esterno sinistro ma la sua conclusione esce di poco a lato. Palladino inserisce Comuzzo per uno stanchissimo Pongracic. All’81’ ancora i viola ci provano con Gosens, murato da Coulibaly. Partita che a questo punto s’infiamma. Al’86’ Beltran calcia a rimorchio dal limite dell’area, palla violentissima che si stampa sulla traversa. Sul capovolgimento di fronte Danilo Vega, appena entrato, semina il panico nella difesa viola, ma da ottima posizione calcia al lato. C’è tempo nel recupero per Gudmundsson per divorarsi il gol del raddoppio.

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