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Da Niccolai a Ferri e Materazzi: quando l’autogol è clamoroso

di Tommaso Silvi
L’autorete di Riccardo Ferri che fece vincere al Milan il derby nel dicembre del 1987 a destra l’inzuccata nella porta sbagliata di Niccolai del Cagliari nel 1970 contro la Juve
L’autorete di Riccardo Ferri che fece vincere al Milan il derby nel dicembre del 1987 a destra l’inzuccata nella porta sbagliata di Niccolai del Cagliari nel 1970 contro la Juve

L’autorete del bianconero Gatti in Sassuolo-Juventus è stata di quelle “choc”. Ma anche i migliori hanno segnato nella porta sbagliata: chiedere a Baresi

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Lo insegnano dalla scuola calcio. Il retropassaggio al portiere non deve mai essere eseguito in direzione dello specchio della porta. Per due motivi strettamente legati tra loro.

Prima di tutto perché dall’unico calciatore della squadra che gioca soprattutto con le mani è lecito aspettarsi qualche “difetto” nella gestione della palla con i piedi. E il secondo è che il portiere rappresenta il solo giocatore che alle spalle non ha neppure un compagno che può rimediare a un eventuale errore. Dietro c’è la rete. Niente altro. Un concetto che – soprattutto ai massimi livelli del pallone – dovrebbe essere ampiamente assorbito. Eppure spesso accade di assistere a pasticci clamorosi, come successo alla Juventus sabato, quando Gatti si è esibito in uno sciagurato retropassaggio nello specchio della porta. Con l’aggravante di non aver controllato la posizione del portiere, che era fuori dai pali e quindi ha solo potuto osservare la palla finire in rete. L’ex difensore del Frosinone si aggiunge così al librone della storia degli autogol, che racchiude storie incredibili.

Il “re” del settore è senza dubbio Comunardo Niccolai, difensore del Cagliari tra la fine degli anni Sessanta e la metà degli anni Settanta, passato alla storia per alcune autoreti pesanti, come quella in un famoso 2-2 del Cagliari contro la Juventus. Era il marzo 1970 e si trattava di un match cruciale, dato che i sardi erano primi in classifica e i bianconeri a inseguire al secondo posto. Uno spareggio scudetto a tutti gli effetti, che però Niccolai rischiò di rovinare con un colpo di testa folle su cross di Furino, che si infilò nella porta rossoblù. Poi il Cagliari riuscì a pareggiare e a vincere lo scudetto.

Il caso più clamoroso per cui viene ricordato Niccolai è però un “quasi autogol”. Si giocava Catanzaro-Cagliari, anno 1972. I sardi sono in vantaggio per 2-1. Nel finale di partita c’è un’azione concitata nell’area di rigore dei rossoblù, nel corso della quale un giocatore del Cagliari contrasta duramente un avversario del Catanzaro, ma l’arbitro Lo Bello lascia giocare. Dagli spalti qualcuno però fischia mentre la palla arriva proprio a Niccolai che, convinto che fosse stato fischiato un rigore ai danni della sua squadra, reagisce calciando il pallone con violenza verso la propria porta.

Allora il compagno Brugnera, che aveva segnato il gol del vantaggio sardo, si avventa sul pallone per evitare il gol, parando con le mani. Calcio di rigore inevitabile e il Catanzaro finisce per pareggiare la partita. E se il pallonetto da 60 metri di Materazzi a Julio Cesar in un Empoli-Inter del 2006 che condannò i nerazzurri alla sconfitta è storia recente, andando indietro nel tempo si scopre che il calciatore con il maggior numero di autoreti segnate nel nostro campionato è addirittura Franco Baresi, che condivide il primato con Riccardo Ferri. Gatti può stare tranquillo: anche i campioni a volte segnano nella porta sbagliata.


 

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