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Spalletti è già a rischio: due sfide per evitare un'altra tragedia Azzurra. Serve gente pronta: ecco i nomi

di Tommaso Silvi
Luciano Spalletti, nuovo ct della Nazionale
Luciano Spalletti, nuovo ct della Nazionale

Il nuovo ct si gioca la partecipazione all’Europeo. Cinque giorni di allenamenti poi le gare cruciali del 9 e 12 settembre. Non è tempo di esperimenti, ora dobbiamo vincere

31 agosto 2023
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E menomale che desiderava almeno sei mesi di relax dopo l’impresa col Napoli. Se l’anno post scudetto sulla panchina dei partenopei prometteva pressioni enormi e un alto margine di “fallire” rispetto al successone tricolore – tanto da convincerlo a lasciare Mergellina da vincente –, Luciano Spalletti è riuscito a scovare una situazione ancora più estrema. Perché nel giro di meno di dieci giorni può passare dalla presentazione come nuovo ct della Nazionale a protagonista dell’ennesima tragedia calcistica tricolore. L’addio di Mancini e la corsa al sostituto hanno come avvolto nel fumo il calendario dell’Italia. Ma il 9 settembre c’è una partita – e poi un’altra – che per noi è già decisiva. Perché se non la vinciamo rischiamo seriamente di non presentarci al prossimo Europeo. Rivoluzionare ma non troppo, infondere serenità allo spogliatoio ma al tempo stesso trasmettere il messaggio che bisogna subito iniziare forte: non c’è tempo per conoscersi. L’Italia deve vincere. Subito.

Corsa contro il tempo

Partiamo dalle date. Sabato 9 settembre alle 20,45 giochiamo in casa della Macedonia del Nord – sì, proprio quella che ci ha fatto fuori dall’ultimo Mondiale – e il 12, invece, a San Siro contro l’Ucraina. Sono partite che valgono per la qualificazione agli Europei del prossimo anno. La sconfitta con l’Inghilterra – nel girone insieme a Malta – ci obbliga a vincere per tenere viva la speranza di arrivare almeno secondi e accedere all’Europeo. L’importanza della partita del 9 settembre, dunque, è ben chiaro. E Spalletti arriverà alla gara con la Macedonia del Nord dopo soli sette giorni dalla sua presentazione ufficiale, fissata per sabato 2 settembre. Venerdì 1 settembre, invece, diramerà la sua prima lista di convocati da selezionatore Azzurro.

Le scelte

Al momento sono tutti in preallarme perché le pre-convocazioni federali hanno lasciato pochi “vuoti”, in attesa delle scelte finali. Inevitabili punti fermi saranno Donnarumma, Di Lorenzo, Tonali, Barella e Chiesa. Attorno a loro Spalletti dovrebbe costruire la nuova Nazionale ispirata ai principi di bel gioco, aggressività e possesso.

Zero rischi

Spalletti deve andare sul sicuro andare sul sicuro per due motivi. Poco tempo a disposizione per trasmettere i principi e il senso del calcio che ha in mente. Cinque giorni di allenamenti, vigilia compresa, e subito in campo, a Skopje. E poi c’è l’aspetto mentale: in Macedonia e poi contro l’Ucraina l’Italia giocherà due partite complicate e delicate. Serve gente pronta, di testa, e anche di gambe. La sua prima lista dovrebbe essere di una trentina di giocatori, compresi i portieri: Donnarumma, Meret, Vicario e Provedel. La sensazione è che sarà un gruppo il più possibile equilibrato: uomini esperti e calciatori con forze più fresche: si azzerano le probabilità di nomi a sorpresa.

Cambiamenti

Chi sta meglio gioca, quindi. Ecco perché è inevitabile pensare a un’Italia senza Verratti e Jorginho, con un centrocampo da ridisegnare: Barella, con i vari Tonali, Frattesi, Locatelli, probabilmente Pessina e Cristante, a completare il reparto. Verratti è da tempo in ballo per un trasferimento in Arabia, fuori rosa nel Psg, mentre Jorginho, in tre gare di Premier con l’Arsenal, ha giocato in tutto 17 minuti. Diverso il discorso per i centravanti: Retegui è titolare nel Genoa e in tre gare, compresa la Coppa Italia, ha già segnato tre gol. Immobile ha giocato 180’ segnandone uno, ma garantisce esperienza. Quella che di solito fa pesare Acerbi, fuori per infortunio. Il terzo candidato centravanti è Scamacca, non ancora al top della condizione: la sua chiamata potrebbe essere rinviata ad ottobre. Come quella di Berardi, che non ha ancora debuttato in stagione Zaniolo invece è rientrato un mese dopo il debutto con l’Aston Villa: delle sue caratteristiche potrebbe esserci bisogno. Anche con un utilizzo in corsa, considerando l’opportunità dei cinque cambi.

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