Juventus, c’è il rischio di una doppia penalizzazione. Di Maria verso l’addio
Il club bianconero torna alla sbarra davanti alla Corte d’Appello della Figc per la questione-plusvalenze. Senza le Coppe in bilico anche Chiesa e Vlahovic
TORINO. Domani (lunedì 22) sarà il (primo) giorno del giudizio per la Juventus: il club bianconero tornerà alla sbarra davanti alla Corte d’Appello della Figc per la questione-plusvalenze che aveva portato alla penalizzazione dio 15 punti, poi sospesa.
La pubblica accusa sarà guidata ancora da Giuseppe Chiné, e i giudici saranno chiamati a quantificare nuovamente una penalizzazione per i bianconeri, aumentando o diminuendo, questa la soluzione più probabile, l’ammontare di punti da togliere alla classifica dei bianconeri: da molte parti si pensa che i giudici della Corte d’Appello, tutti diversi rispetto a quelli che il 20 gennaio decisero per il -15, potrebbero anche confermare la sentenza dei propri colleghi, anche se appare difficile visto che il Collegio di Garanzia del Coni ha chiesto, dopo aver definito il quadro delle responsabilità a carico degli ex dirigenti juventini, una riformulazione della sentenza. L’ipotesi più gettonata è un meno 9, che porterebbe la Juventus fuori dalla zona Champions. Ma non basta: c’è anche il freschissimo deferimento per la grana-stipendi che potrebbe portare altre sanzioni da scontare in questa stagione.
Un cambiamento di scenario che potrebbe incidere pesantemente sul futuro del club: non essere tra le squadre che parteciperanno alla massima competizione europea (ma forse neppure alle altre due Coppe), vorrebbe dire molti meno soldi in cassa (dai 50 ai 70 milioni) e questo potrebbe tradursi in un drastico ridimensionamento.
Al momento l’unico sicuro del suo posto è proprio Massimiliano Allegri. Il tecnico ha un contratto da 7,5 milioni annui fino al 2025: o chiede di andare via, magari per un’offerta superiore, o nessuno pensa di cacciarlo.
E la squadra? In caso di mancata partecipazione alle Coppe, la dirigenza potrebbe intervenire in maniera drastica. Hanno i bagagli pronti Paredes, probabilmente anche Rabiot e Cuadrado, colonne della squadra ma in scadenza di contratti molto onerosi.
Ma in bilico ci sarà anche Angel Di Maria, che aveva un accordo di un anno e che difficilmente rinnoverebbe senza la ribalta europea, e le esigenze di bilancio potrebbero anche richiedere il sacrificio sul mercato di uno tra Disan Vlahovic e Federico Chiesa, già affermati ma ancora abbastanza giovani da solleticare l’interesse dei grandi club europei, soprattutto quelli della Premier. Nuvoloni all’orizzonte: domani, intanto, sarà scritto il primo atto.