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Caso Lineker, rivolta alla Bbc


	L’ex attaccante e stella del calcio inglese Gary Lineker sospeso dalla Bbc
L’ex attaccante e stella del calcio inglese Gary Lineker sospeso dalla Bbc

Studi vuoti, programmi a porte chiuse. Gli opinionisti boicottano la rete nazionale dopo l’esclusione dell’ex calciatore per le critiche al governo sull’immigrazione

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LONDRA. Tempesta sulla Bbc scatenata dalla sospensione del presentatore Gary Lineker, ex attaccante dell’Inghilterra tra i più forti della storia e oggi commentatore tv, sanzionato per un tweet che criticava il governo. Quando la scorsa settimana, il governo britannico ha delineato i piani per bloccare l’immigrazione clandestina, l’ex attaccante inglese, che ha un contratto esterno con la Bbc da un milione e mezzo di sterline all’anno, in un post su Twitter ha paragonato le parole della ministra degli Interni Suella Braverman contro gli sbarchi dei migranti sulle coste inglesi «al linguaggio della Germania nazista».Il provvedimento ha portato all’interruzione del programma sportivo Match Of The Day, in onda dal 1964. La trasmissione è andata in onda per la prima volta sabato senza presentatore, consulente e nemmeno commento, ridotto a 20 minuti sui momenti salienti di sei partite nella Premier League inglese. Diversi consulenti di trasmissione di calcio, come gli ex nazionali inglesi Ian Wright e Alan Shearer, hanno deciso di dimettersi dai loro programmi "in solidarietà" con Lineker. Anche Alex Scott e Jermaine Jenas, due potenziali sostituti per Lineker, si sono rifiutati di prenderne il posto. Stesso destino per un altro programma sulla Premier League, Final Results, per il passo indietro del conduttore Jason Mohammad. La solidarietà si è estesa anche ai calciatori in attività: molti hanno fatto sapere che non avrebbero risposto alle domande della Bbc. Il governo si è smarcato: il primo ministro britannico Rishi Sunak ha detto di sperare che la lite tra Lineker e la Bbc sia risolta «in modo tempestivo», ma ha aggiunto che non è una questione che riguarda il governo. «Come primo ministro io devo fare quello che credo sia giusto - ha detto - rispettando il fatto che non tutti possano essere d’accordo. Per questo sono inequivocabile nel mio approccio per fermare le imbarcazioni». Intanto la Bbc si scusa ma il caso Lineker è ancora aperto. Il direttore generale dell’emittente britannica, Tim Davie, si è scusato con i contribuenti spiegando, in un’intervista a Bbc News che «il successo per me sarà riportare Gary in onda» e che «assolutamente» non si dimetterà.La Premier League, inoltre, ha stabilito che giocatori e allenatori evitassero le interviste con la Bbc, una decisione presa dopo che diversi giocatori avevano già fatto sapere di voler boicottare l’emittente, mentre altri avevano contattato il loro sindacato, la Professional Footballers Association (Pfa), per chiedere come gestire iniziative di solidarietà a Lineker. 

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