Mannion trascina l’Italia nella bolgia del PalaModì
Superata l’Ucraina nel ritorno degli azzurri a Livorno
LIVORNO. Vince l’Italbasket e vince Livorno. Davanti a 8mila spettatori gli azzurri di coach Pozzecco battono l’Ucraina nel match di qualificazione ai mondiali (l’Italia aveva comunque già staccato il pass ndr). Lo fanno soprattutto grazie a Mannion e Spissu, i due folletti azzurri. Il primo segna sedici punti nel solo primo quarto (saranno 28 alla fine) portando l’Italia subito avanti nel punteggio (19-9 dopo 7’19”). Il playmaker di Venezia, invece, si sveglia nell’ultimo quarto quando gli avversari erano tornati a contatto: segna 13 punti in meno di sei minuti facendo impazzire gli ottomila del PalaModigliani, uno degli impianti più beli della Toscana, mettendo sportivamente in ginocchio l’Ucraina che sperava di andare via da Livorno con la speranza di qualificarsi per i campionati iridati. Ma il match di Livorno è stato soprattutto il racconto di due ritorni che si sono sovrapposti in una notte sola: quello di Pozzecco nella città che lo ha lanciato e quello della nazionale che mancava da basket city dal 1996.
Il primo aveva anticipato le sue emozioni nella conferenza stampa di mercoledì: «Se sono arrivato dove sono oggi è perché sono partito da qui». Era il 1993 e Pozzecco aveva 21 anni, per la sua verve venne subito ribatttezzato “la mosca atomica”. Trent’anni dopo si è trasformato in una farfalla del movimento cestistico italiano, capace di trasformare in oro tutto quello che tocca. Lo dice il pubblico che lo applaude, lo cerca e gli dedica cori e striscioni. Ma lo dicono anche i numeri e il fiuto con i giovani. Prendete Riccardo Visconti, all’esordio in azzurro. Entra e dopo ventinove secondi segna i suoi primi due punti con la nazionale. Un’altra bella notizia in una notte da incorniciare. l