Il Tirreno

Prato

La svolta

Prato, liberato il cinese sequestrato dai finti poliziotti

di Paolo Nencioni

	Yang Yixiang, il cinese liberato dopo sei giorni di prigionia
Yang Yixiang, il cinese liberato dopo sei giorni di prigionia

La svolta nella tarda serata. L’uomo è stato portato al Comando provinciale dei carabinieri, che stanno indagando per ricostruire la complessa vicenda

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PRATO. Ha potuto riabbracciare i suoi familiari, nella tarda serata di oggi, 5 dicembre, Yang Yixian, il cinese di 46 anni che era stato rapito nella notte tra sabato 30 novembre e domenica 1° dicembre all’uscita da un locale di karaoke di via Udine, prelevato da due uomini che si erano spacciati per poliziotti.

La svolta nella delicata vicenda è arrivata poco prima delle 23, quando i familiari sono stati avvertiti che Yang era di nuovo libero e i carabinieri lo hanno portato al Comando provinciale di via Picasso per farsi raccontare che cosa è successo negli ultimi sei giorni.

Intorno all’ora di pranzo la famiglia aveva reso noto, tramite l’avvocato Tiziano Veltri, di aver ritirato la denuncia sporta nei confronti di coloro che avevano sequestrato Yang. «Non c’è più nessun reato e le persone non sono più ricercate – questo il testo dell’appello – Ora la famiglia aspetta l’immediata liberazione dello Yang». Sembrava una mossa disperata, perché il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione, quello ipotizzato dal procuratore Luca Tescaroli, è ovviamente perseguibile d’ufficio, a prescindere dal fatto che qualcuno lo denunci.

In realtà sembrava la prova, anche se al momento non ci sono conferme, che fosse stato pagato un riscatto. La richiesta era arrivata già nella giornata di lunedì alla famiglia. Finora non è stata resa nota la cifra, si è parlato genericamente di una somma «ingente». Insomma, il messaggio che traspariva dall’appello della famiglia era il seguente: “Noi abbiamo fatto la nostra parte, voi fate la vostra”.

E così è stato. Yang Yixiang è stato liberato, ancora non si sa esattamente dove, e dovrebbe essere in buone condizioni di salute.

Ora comincia il lavoro più difficile per gli inquirenti: risalire all’identità di chi lo ha tenuto prigioniero per quasi sei giorni. E capire se è stato un classico sequestro di persona oppure l’azione di un gruppo di persone che vantava crediti nei confronti di Yang.

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