Prato, poliziotti scambiati per manifestanti e picchiati dai cinesi al Macrolotto
L’incredibile epilogo di una mattinata nel corso della quale il sindacato Sudd Cobas voleva dare aggiornamenti sulla vertenza in corso all’Euroingro. Tre persone sono state fermate
PRATO. Stavolta a prendere le botte sono stati soprattutto i poliziotti, forse scambiati per manifestanti da un nutrito gruppo di cinesi che nella tarda mattinata di oggi, 17 novembre, si sono scagliati contro il presidio organizzato dal sindacato Sudd Cobas davanti alla sede di Euroingro, in via Gora del Pero, dove il sindacato sta conducendo una vertenza per ottenere migliori condizioni di lavoro in quattro aziende ospitate nell’enorme capannone al Macrolotto.
Intorno alle 11 era fissata una conferenza stampa per aggiornare sugli sviluppi della vertenza (venerdì sono state rotte le trattative), ma proprio in quel momento, stando alle testimonianze, si è fatto avanti un gruppo di 25-30 cinesi, usciti dall’Euroingro, che si sono diretti verso il presidio sindacale con intenzioni bellicose. Sul posto c’erano anche alcuni agenti della Digos di polizia, che hanno immediatamente intuito quello che stava per succedere e si sono messi in mezzo. Il gruppo dei cinesi ha tirato dritto e alcuni poliziotti in borghese, forse scambiati per manifestanti, sono stati colpiti, mentre altri membri del gruppo si accanivano sul gazebo del Sudd Cobas. La reazione non si è fatta attendere. I poliziotti si sono riorganizzati e hanno fermato tre persone, la cui posizione ora è al vaglio della Questura.
In un video girato dai manifestanti, quelli veri, si vede il gruppo di cinesi avanzare verso il presidio sindacale e alcuni poliziotti in borghese che si mettono in mezzo per evitare che i due gruppi vengano a contatto. Ne fa le spese una poliziotta della Digos che viene scaraventata a terra, prima che uno dei cinesi vada a distruggere il gazebo. Nel frattempo si sente la voce di una donna cinese che avverte: «Quella no, quella è polizia», ma evidentemente troppo tardi.
«Ancora un attacco violento contro un sit-in pacifico – si legge in una nota diffusa dal sindacato Sudd Cobas – É successo all'Euroingro. Un gruppo di una trentina di persone, tra cui erano riconoscibili alcuni padroni delle aziende interne alla Euroingro, hanno attaccato il presidio ed i lavoratori in sciopero al centro di distribuzione Euroingro al Macrolotto1. Devastati i gazebi. Anche le forze dell'ordine presenti sono state aggredite, una agente scaraventata a terra. Due persone sono state portate via dalle forze dell'ordine. Tutto è avvenuto anche sotto gli occhi dei media, che avevamo convocato alla Euroingro per una conferenza stampa. Oggi gli sfruttatori hanno deciso di sfidare tutto e tutti, per rivendicare un loro presunto diritto a sfruttare indisturbati e senza proteste, di poter continuare a tenere lavoratori in nero e costringerli a lavorare 12 ore al giorno per 7 giorni alla settimana. È l'assurdo che si fa realtà: datori di lavoro che attaccano un presidio di lavoratori che chiedono un contratto regolare e di lavorare 8 ore per 5 giorni a settimana. Quel senso di impunità che purtroppo continuiamo a trovare nei macrolotti pratesi. Euroingro non può più essere un covo del lavoro nero. Chi troviamo a capo della Euroingro? Da visura tra i consiglieri delegati troviamo ancora Zhang Sang Yu, detto Valerio, titolare di fatto della Texprint. Dietro i vestiti in vendita a pochi euro l'uno c'è una catena di sfruttamento che deve essere spezzata».
«”Durante un controllo in azienda, sono stato costretto a stare rinchiuso in un container per dieci ore, senza acqua e cibo”. È questa la testimonianza di Hassan, uno dei lavoratori in sciopero che, prima di sindacalizzarsi lavorava a nero 12 ore al giorno per 7 giorni settimanali. Venerdì scorso, mentre le altre ditte interne alla Euroingro chiudevano le trattative per la regolarizzazione degli operai, Hassan è stato licenziato senza preavviso. Fanno la guerra al sindacato perché vogliono fare la guerra ai diritti. Prato non può più essere questo».
A fine mattinata il procuratore Luca Tescaroli ha diffuso una nota nella quale si spiega che due poliziotti hanno riportato lesioni e si sono fatti medicare in ospedale, mentre tre cinesi di 27, 30 e 60 anni sono stati fermati e sono ora accusati di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Sono in corso indagini per risalire all’identità degli altri aggressori.
