Il Tirreno

PRATO. Nel suo appartamento vicino a piazza San Marco, stamattina, 21 ottobre, è morto Frediano Farsetti, figura storica della cultura e dell'imprenditoria pratese. Nato all'Impruneta nel 1934, insieme al fratello Franco, deceduto tre anni fa, Farsetti nel 1955 apri un negozio di cornici in via dei Lanaioli, su consiglio di Ottone Rosai, poiché, come diceva il pittore fiorentino, vi erano industriali che già erano molto attivi sul mercato e soprattutto economicamente dotati. Grazie a contatti e sinergie con artisti e critici, i due fratelli si affermarono sul mercato del Novecento italiano cosicché nel 1964 viene aperta la Galleria Farsetti a Cortina d’Ampezzo, poi nella nuova sede nel 2021, nel 1969 fu la volta dello spazio delle Focette in Versilia e nel 1982 viene aperta la sede di Milano , mentre si affermavano sempre più le aste di antiquariato, arte antica, moderna e contemporanea. Nel 1991 viene inaugurata la nuova sede di Prato, progettata dall’architetto Gamberini acccanto al Museo Pecci: 5.000 metri quadri di sale espositive e uffici.

Frediano Farsetti era un personaggio molto conosciuto e apprezzato nell'ambito imprenditoriale pratese, soprattutto durante il periodo del boom tessile, descritto nel suo celebre “L'eta dell'oro” da Edoardo Nesi, quando l'impannatore da poco arricchito con il mitico panno, amava far vedere sulle pareti del salotto buono il Rosai, il Soffici, il Viani, appena acquistati all'asta dei Farsetti, meglio se consigliato proprio da Frediano, considerato il massimo esperto dell'opera di Ottone Rosai e in generale degli artisti del Novecento insieme al fratello Franco. Ai famigliari anche le condoglianze di quei pochi pratesi doc, con il Rosai ancora in casa.