Cocci, orgoglio e fermezza: «Non mi faccio intimidire»
L’ex consigliere ricattato: «Prato merita una politica diversa». C’è attesa per le decisioni dei vertici di FdI che per ora hanno scelto il silenzio
PRATO. Spesso in una crisi si nasconde anche un’opportunità, lo abbiamo sentito dire tante volte durante l’emergenza Covid. Potrebbe accadere lo stesso nel caso di Tommaso Cocci, l’ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia finito nel mirino di un “corvo”, autore di lettere anonime che mescolano fatti veri, cioè l’appartenenza di Cocci alla massoneria (Gran loggia) e una sua foto senza veli condivisa con un profilo-trappola di Instagram (fatto assolutamente privato) con accuse false e diffamatorie (uso di droga e festini con minori).
La reazione a questi schizzi di fango è stata abbastanza confortante per Cocci, con numerosi attestati di stima e tanta solidarietà.
Lo stesso Cocci sabato sera ha trovato la forza (e non era scontato) di metterci la faccia e spiegare le sue ragioni su Facebook, in un video accorato nel quale non parla della massoneria o di quella foto (aveva già detto di aver commesso una leggerezza) ma respinge tutto il resto, facendo notare all’estensore o agli estensori delle lettere anonime che in altri casi simili qualcuno più fragile di lui ha deciso di togliersi la vita. «Ma non vi fate schifo? – ha detto – E per cosa? Forse per una corsa politica?». Questo conferma che anche il diretto interessato è convinto di essere vittima di “fuoco amico”.
“Io non mi faccio intimidire – ha poi scritto in calce al video – Ho scelto di mettermi in gioco perché credo che Prato meriti uomini e una politica diversa, fatta di coraggio. Chi pensa di fermarmi usando la paura ha sbagliato bersaglio. Continuerò il mio impegno con ancora più determinazione e invito chiunque sia vittima di queste bassezze a non abbattersi, ma a denunciare sempre, come ho fatto io fin da subito”.
Non è detto che le conseguenze di questa bufera siano necessariamente negative per Cocci. Lo saranno sicuramente per il “corvo” se e quando verrà individuato (Digos e Procura sono al lavoro). Cocci invece potrebbe rilanciare la sua candidatura al Consiglio regionale, forte anche di un’onda emotiva che ora lo sostiene.
Tutto però dipenderà dalle decisioni che prenderanno i dirigenti di Fratelli d’Italia, il responsabile organizzativo Giovanni Donzelli, la deputata Chiara La Porta, lo stesso Alessandro Tomasi, candidato alla presidenza della Regione per il centrodestra.
Passate 36 ore dall’inizio del caso, il silenzio imbarazzato dei vertici di FdI comincia a essere anche imbarazzante. Certo, la scelta non è facile, perché confermare nella quota maschile della lista Tommaso Cocci insieme a Claudio Belgiorno e Gianluca Banchelli, che da settimane ormai hanno già tappezzato la città di manifesti elettorali 2x4, potrebbe esporre il partito al rischio di far correre quello che gli americani chiamano una “anatra zoppa”.
Ma escludere Cocci dalle candidature potrebbe, anzi sarebbe certamente peggio, perché significherebbe fare il gioco del “corvo”, di colui cioè che montando questo caso aveva lo scopo di escludere Cocci dalla vita politica (“se continui a fare politica ti distruggiamo la vita”).
Qualcosa però Fratelli d’Italia alla fine dovrà pur dire: tra pochi giorni scade il termine per depositare le candidature.