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Prato, stop definitivo al progetto da 40 milioni dell’Oratorio dello sport a Chiesanuova

Prato, stop definitivo al progetto da 40 milioni dell’Oratorio dello sport a Chiesanuova<br type="_moz" />

Il Servizio urbanistica conferma l’esito negativo della conferenza dei servizi. Criticità sulla sicurezza idraulica e sulla rete fognaria bloccano l’investimento proposto dalla Faipo srl

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PRATO. Una determinazione del Servizio urbanistica del Comune, la 2.189 firmata mercoledì dal dirigente del servizio, assomiglia a una pietra tombale sul progetto che era stato chiamato Oratorio dello sport, un investimento da 40 milioni di euro che prevedeva la costruzione di un enorme centro sportivo nella zona di Chiesanuova, tra il PalaKobilica, il cimitero e la tangenziale. La determinazione in sostanza conferma l’esito negativo della conferenza dei servizi, già anticipato ai primi di luglio, e sembra chiudere definitivamente la porta a un progetto che avrebbe rivoluzionato la dotazione di impianti sportivi della città. Basti pensare che si trattava di tre campi da calcio, una palestra per pallacanestro e pallavolo, 12 campi da padel, due da tennis e quattro campi di calcio a cinque, dove si pensava di creare una specie di Coverciano del calcetto.

Un progetto faraonico proposto dalla società Faipo srl, di cui fanno parte molti imprenditori di punta del distretto tessile e non solo, che ora quasi certamente dovrà rinunciare all’investimento. All’inizio sembrava dovesse esserci anche l’Ac Prato dell’allora presidente Stefano Commini, che avrebbe avuto a disposizione un campo per gli allenamenti e, chissà, forse anche un nuovo stadio, ma poi si è defilato.

All’origine della bocciatura ci sono i pareri negativi, in una determinazione del 4 luglio, del Servizio energia e ambiente del Comune e del Servizio urbanistica, mentre altri soggetti come l’Arpat, il Servizio affari generali e il Servizio mobilità avevano evidenziato “criticità” e “carenze documentali”. Per il Genio civile e Publiacqua, invece, era tutto a posto. In sostanza, le perplessità riguardano la sicurezza idraulica, in particolare il possibile sovraccarico sulla fognatura di via Scarlatti, che scarica nel torrente Vella (la cui esondazione 15 anni fa provocò tre vittime nel sottopasso di via Ciulli) e che potenzialmente interessa anche la sicurezza dell’ospedale Santo Stefano. Questo nonostante nel progetto della Faipo fosse prevista la realizzazione di una cassa di espansione nella quale sarebbero state scaricate le acque dell’Oratorio dello sport.

Nel giugno del 2023 la giunta guidata da Matteo Biffoni aveva dichiarato l’interesse pubblico per il progetto dell’Oratorio e sembrava che la strada fosse in discesa. Ancora nel gennaio di quest’anno Marco Ranaldo, presidente di Pratofutura e socio della Faipo, la società proponente, si diceva ottimista. «Teoricamente siamo a un passo dalla conclusione dell’iter – spiegava – Le pratiche sono state espletate e attendiamo di poter siglare la convenzione con il Comune di Prato. A questo proposito voglio esprimere la nostra grande soddisfazione per l’apprezzamento che anche la nuova amministrazione ha avuto per il nostro progetto, confermando dunque quelli che erano stati i rapporti con la precedente giunta».

Le cose poi sono andate diversamente. La giunta Bugetti è naufragata sotto i colpi dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia sulla presunta corruzione della sindaca e subito dopo è stato stoppato anche il progetto dell’Oratorio dello sport. Solo una coincidenza temporale, perché i pareri che sollevano perplessità sul centro sportivo di Chiesanuova sono arrivati proprio nei giorni in cui si è scatenato il terremoto giudiziario (l’ultimo, quello del Servizio urbanistica, proprio nel giorno delle dimissioni della sindaca) ma le istruttorie erano iniziate molto prima. 
 

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