Prato, addio a Fabio Gori, imprenditore e collezionista
Il figlio di Giuliano è scomparso all’età di 71 anni, i funerali martedì 5 alla Fattoria di Celle
PRATO. Dopo un lunga malattia, sabato 2 agosto è morto a 71 anni Fabio Gori, nella sua casa di via Dante, circondato dall'affetto della moglie Virginia, dei figli Tommaso e Simone, dei fratelli Patrizia, Paolo, Stefania e di tutta la famiglia. Figlio secondogenito di Giuliano, fondatore della Fattoria di Celle, deceduto a gennaio dello scorso anno, Fabio era il presidente della Fondazione Gori-Celle, nata per preservare e promuovere il patrimonio artistico e culturale della collezione, che comprende opere di arte ambientale realizzate da artisti di fama internazionale. Finchè le condizioni della malattia lo avevano consentito, ogni giorno si recava a Calenzano per dirigere con il fratello Paolo la Gori tessuti & casa, ma la sua grande passione era l'arte contemporanea. Naturalmente il suo impegno in questo ambito era rivolto alla Fattoria di Celle, ma Fabio ha dato tanto anche al Centro Pecci, di cui era stato un consigliere di amministrazione quando fu creata la fondazione.
Collezionista e promotore di molte iniziative culturali, ha rappresentato la Fattoria di Celle in svariate occasioni anche all'estero. È stato consigliere nazionale dell'Associazione per il Restauro del Patrimonio Artistico Italiano e consigliere della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana. È stato inoltre consigliere della Fondazione Rita Levi Montalcini, presidente dell’Associazione Bibliofili Pratesi, curatore di una sezione della Biennale di Dakar e ha curato in questi ultimi anni la sezione arte visiva del Rodicondoli Festival. Ma Fabio aveva un'altra grande passione, il rugby, quando aveva indossato per tanti anni la maglia rossoblù di primo centro del Prato, sul campo Montano di viale Galilei, insieme agli amici di sempre Piero Nieri e Sfefano Ciuoffo. La salma è esposta alla Pubblica assistenza e i funerali si svolgeranno martedì 5 agosto alla Fattoria d Celle.