L’incidente mortale
Prato, arrivano i rinforzi: 31 finanzieri e più interpreti contro la criminalità cinese
La novità annunciata dal procuratore Tescaroli. La Regione mette a disposizione 100 ore al mese di traduzioni
PRATO. In arrivo rinforzi per contrastare la criminalità cinese. Un impegno più incisivo dello Stato nella lotta alla criminalità organizzata cinese a Prato. È quanto emerge da un comunicato del procuratore Luca Tescaroli, che annuncia una serie di iniziative strategiche per contrastare il radicamento delle organizzazioni criminali sul territorio.
In sostanza, arrivano rinforzi: si tratta di sette ispettori, quindici tra appuntati e finanzieri, oltre a due unità del comparto anti terrorismo e pronto impiego. A questi si aggiungeranno altri sette militari già destinati alla sede pratese. Il nuovo contingente sarà impiegato su più fronti: dal contrasto al riciclaggio e alle frodi fiscali, al fenomeno del ”Chinese Underground Banking System”, fino allo smantellamento delle cosiddette imprese ”apri e chiudi”, al lavoro nero e irregolare e all’aggressione patrimoniale dei soggetti fiscalmente pericolosi.
La decisione di rendere pubbliche le novità, sottolinea Tescaroli, nasce dalla volontà di informare i cittadini sull’intensificazione dell’azione istituzionale e sull’importanza di preservare la legalità in un’area fortemente colpita da fenomeni criminali di matrice cinese.
«Le manifestazioni criminali – si legge nella nota – agiscono sia sul piano militare che economico-finanziario, puntando a espandersi in diverse parti del Paese». In prima linea nella strategia di rafforzamento c’è l’incremento delle forze in campo.
Il comandante interregionale dell’Italia centro settentrionale, generale di corpo d’armata Fabrizio Cuneo, ha annunciato l’assegnazione di 24 nuovi militari alla sede del comando provinciale della Guardia di finanza di Prato.
E il presidente della Regione Eugenio Giani ha comunicato che, con delibera del 23 luglio 2025, il direttore generale dell’Asl centro ha autorizzato l’implementazione del servizio di interpretariato/mediazione linguistica, compresa quella di matrice cinese, per un ammontare di cento ore ogni mese, con onere finanziario a carico della Regione. Tutto questo per un aiuto nelle attività investigative della Procura di Prato.