Prato, inchiesta corruzione: Matteini Bresci evita il carcere e per la sindaca Bugetti niente domiciliari
Il provvedimento disposto dal Gip del Tribunale di Firenze che ha comunque riconosciuto la presenza di gravi indizi di colpevolezza a carico di entrambi gli indagati
PRATO. I carabinieri di Prato insieme ai colleghi di Firenze hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Riccardo Matteini Bresci, imprenditore pratese, indagato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta che coinvolge anche la sindaca dimissionaria di Prato, Ilaria Bugetti.
A comunicarlo è la Procura della Repubblica, che ha sottolineato la rilevanza pubblica della vicenda. Il provvedimento è stato disposto dal gip del Tribunale di Firenze, Alessandro Moneti, che ha riconosciuto la presenza di gravi indizi di colpevolezza a carico di entrambi gli indagati.
Secondo quanto riportato nel dispositivo del giudice, Bugetti si sarebbe uniformata alle richieste dell’imprenditore Matteini Bresci a causa di un rapporto di amicizia e gratitudine, maturato nel tempo in virtù dei benefici ricevuti. Il gip ha confermato la sussistenza di tutti gli episodi contestati dalla Procura nell’ambito delle indagini.
Nei confronti di Matteini Bresci, il giudice ha inoltre ravvisato un concreto pericolo di reiterazione del reato, evidenziando una condotta definita come una "tendenza a utilizzare persone in cariche pubbliche per piegarne la funzione ai propri interessi personali".
Diversa la decisione per Ilaria Bugetti: la richiesta della Procura di applicare una misura cautelare anche nei confronti dell’ex sindaca è stata rigettata. La decisione, tuttavia, non deriva da una mancanza di indizi di colpevolezza, che il gip ha anzi confermato. La motivazione sta nel venir meno delle esigenze cautelari a seguito delle dimissioni della Bugetti dalla carica di primo cittadino di Prato.
Secondo il giudice, le dimissioni – sebbene diventeranno irrevocabili solo dopo i 20 giorni previsti dalla normativa sugli enti locali (art. 53, comma 3, del Testo unico degli Enti Locali) – sono ritenute serie e concrete, tali da escludere il rischio di reiterazione del reato. Il gip ha sottolineato come il pericolo sarebbe stato reale solo se l’indagata avesse mantenuto la sua carica pubblica, dato il comportamento giudicato penalmente rilevante adottato negli anni.
Mazzetti: «Emersi gravi indizi di colpevolezza»
«Resto garantista fino alla fine con tutti, ma rilevo che sono stati riscontrati "gravi indizi di colpevolezza” e che l'ormai ex sindaco di Prato, Ilaria Bugetti, forse ha evitato i domiciliari solo perché si è dimessa – commenta la deputata di Forza Italia Erica Mazzetti – Lasciamo lavorare la magistratura nel pieno rispetto di tutti, sono convinta che i processi si fanno nelle aule del Tribunale, fermo restando che sta emergendo un quadro estremamente preoccupante: c'è un sistema opaco e, sembra, perfino corruttivo che lede l'interesse delle persone e mina il rapporto di fiducia tra collettività e istituzioni, creando incertezze e problemi che destano preoccupazioni gravi a tutti coloro che hanno senso di responsabilità. C'è un problema politico che non si può più evitare e che coinvolge il partito egemone in città e nella regione Toscana. Non solo, tutto ciò ha compromesso la normale gestione amministrativa della città di Prato, in un momento nel quale proprio non potevamo permetterci di essere senza amministrazione e in tutto ciò il Pd ha una grave e grande responsabilità politica. Motivo per il quale ho proposto subito una cabina di regia per salvare Prato, che ha bisogno di normalità e soprattutto di discontinuità, con una visione concreta della città, con rispetto e trasparenza. La città ha bisogno di essere orientata come merita e sono certa che l'ingegno e la passione dei pratesi permetteranno di superare questo scoglio, ma dobbiamo remare tutti dalla stessa parte: per bene comune di Prato».