L’appello del vescovo a Prato: rimbocchiamoci le maniche per ripartire
Monsignor Nerbini chiede ai partiti di smettere di litigare e alla società civile di reagire dopo l’inchiesta sulla corruzione che ha coinvolto la sindaca
PRATO. Nel giorno in cui il gip di Firenze ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari per la sindaca dimissionaria Ilaria Bugetti e ha disposto i domiciliari (anziché il carcere) per il suo presunto corruttore, Riccardo Matteini Bresci, il vescovo Giovanni Nerbini ha sentito il bisogno di richiamare la città a uno sforzo condiviso per affrontare una situazione gravissima e inedita. Ecco il suo messaggio.
«Le dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti hanno aperto una crisi istituzionale che si preannuncia complessa e non di facile soluzione – scrive monsignor Nerbini – Non entro nel merito delle dimissioni dal momento che sarà la magistratura a dover chiarire eventuali fatti e responsabilità. C’è da auspicare che questo avvenga in tempi ragionevolmente brevi così da sgombrare il campo da insinuazioni e sospetti che non giovano mai né alle persone né alle istituzioni».
La crisi economica
«Resta il fatto importante, decisivo, che la nostra città sta vivendo una situazione economica non facile. Se nell’insieme l’economia pratese mostra, rispetto ad una congiuntura nazionale ed europea caratterizzata da segnali di rallentamento, una crescita contenuta ma positiva, oscillante tra lo 0,2% e lo 0,4%, è il settore tessile che non riesce ad uscire da una fase critica persistente. La produzione industriale nel comparto ha registrato un calo superiore al 5%, con punte negative nei settori della maglieria e dell’abbigliamento. In questo scenario mi sembra assolutamente fondamentale una partecipazione corale attenta e responsabile di istituzioni e singoli che possa contribuire alla positiva soluzione dei problemi».
L’appello ai partiti
«Ai partiti e raggruppamenti elettorali è chiesto di non indugiare ad oltranza in un clima di conflittualità conclamata. Non si tratta di nascondere niente, né di fare sconti su responsabilità ed omissioni. Piuttosto di mettere mano a tutte quelle iniziative ritenute necessarie e possibili alla soluzione dei problemi economici sopra accennati»,
I progetti da portare avanti
«Ci sono in cantiere progetti che hanno ottenuto credito e finanziamenti a livello europeo attraverso il Pnrr. Non possiamo assolutamente permetterci il lusso di mancare questi appuntamenti. Sarà necessario fornire al Commissario prefettizio tutto il sostegno e la collaborazione necessarie per non perdere tali opportunità».
Il ruolo della società civile
«All’associazionismo, ai corpi intermedi e alla classe dirigente diffusa è chiesto di attivarsi nella cura e nella valorizzazione dei luoghi della partecipazione: devono tornare ad essere spazi vivi, capaci di raccogliere il bisogno di ascolto, riflessione e proposta che la comunità oggi esprime. È in questi luoghi che si rigenera il tessuto sociale, si costruisce fiducia e si animano percorsi di corresponsabilità. In un momento come questo, il loro ruolo è insostituibile per ricucire legami e rendere possibile una partecipazione autentica e generativa».
La sfiducia non può essere un alibi
«Ogni cittadino è investito della responsabilità di questa difficile transizione. Nessuno è legittimato dalla sfiducia o da pregresse esperienze negative di restare alla finestra a guardare semplicemente quello che sta accadendo. C’è piuttosto una vigilanza da esercitare perché ciascuno a livello istituzionale faccia ciò che gli è consentito. Ogni progetto che nasce e cresce ha bisogno, dopo essere stato vagliato attentamente, dell’apporto di più competenze e collaborazioni. Siamo tutti chiamati a fare la nostra parte ed a contribuire secondo le nostre competenze e possibilità».
Pensiamo agli ultimi
«È un dovere morale che abbiamo, ci piaccia o no, di fronte alla città. Ci sono famiglie che non arrivano in fondo al mese con le sole proprie risorse; anziani soli bisognosi di assistenza e solidarietà; giovani in cerca di una propria collocazione, non solo lavorativa ma anche sociale che aspettano di trovare un clima favorevole che li faccia sentire accolti e valorizzati. Ci sono infine uomini e donne spinti dalle circostanze al margine della vita, veri scarti sociali che hanno bisogno di aiuto e di incoraggiamento. Tutto questo sarà possibile costruire con il contributo positivo di tutti. Ci sono già tantissimi volontari e volontarie che nei più diversi settori compiono ogni giorno un lavoro straordinario, miracoli a volte con risorse esigue».
Il fascino di una sfida
«Non tiriamoci indietro sentiamo il fascino di una sfida che mentre si mostra difficile, dall’altra parte ci aiuta a scoprire le tante risorse di intelligenza, coraggio, fantasia, solidarietà, accoglienza che i pratesi hanno dimostrato nel corso degli ultimi decenni».