Alcolock: ecco cos’è e come funziona. Se il recidivo ha bevuto auto bloccata
Il ministro Matteo Salvini firma il decreto che dà il via all’installazione dell’etilometro preventivo
A sette mesi dall’introduzione dell’obbligo di avere in auto l’alcolock, per tutti coloro che sono stati condannati per guida in stato di ebbrezza con tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi per litro, arrivano le linee guida su come questo strumento va installato, su chi è autorizzato a installarlo, e su quali sono gli adempimenti per il guidatore, una volta che il suo veicolo è stato modificato. Insomma, un po’di chiarezza per consentire a cittadini e cittadine di rispettare la legge.
Cosa prevede
La legge è in questo caso il nuovo Codice della strada, entrato in vigore lo scorso 14 dicembre, e di cui l’alcolock è una delle principali novità. Il chiarimento arriva sotto forma di decreto attuativo, firmato martedì 2 luglio dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini. L’alcolock – neologismo che gioca con le parole “alcol” e “lock”, che in inglese vuol dire “chiudere a chiave” – è una sorta di etilometro preventivo che si installa accanto alla postazione di guida. Prima di avviare il veicolo, il conducente deve soffiare in un boccaglio monouso collegato al dispositivo. Se il tasso alcolemico rilevato è superiore a zero, il motore non si avvia. Solo quando il livello di alcol è pari a zero, il veicolo può essere messo in moto. L’alcolock ha un sensore ad alta precisione e una memoria che registra ogni test, incluso l’orario, l’esito e eventuali tentativi di manomissione. Tutti dati che poi possono essere utilizzati dalle autorità.
Come funziona
Come già accennato, secondo il nuovo Codice della strada, l’installazione dell’alcolock è obbligatoria per i conducenti già sanzionati per aver guidato con un tasso alcolemico superiore a 0, 8 g/l. Per loro, l’uso del dispositivo sarà vincolante per un periodo da due a tre anni, a seconda della pena, durante i quali potranno guidare solo veicoli dotati di questo sistema. Nulla vieta, comunque, che lo possano usare tutti a scopo preventivo.
L’Unione europea prevede che le auto di nuova omologazione lo abbiano di serie o che siano già predisposte per l’installazione. Sulle vetture più vecchie, invece, va montato ex novo, e a spese di chi lo utilizza. Spese che si aggirano, secondo dati di Federcarrozzieri, tra 1. 500 e 2.000 euro, a cui vanno aggiunte quelle per la manutenzione, i controlli periodici e i boccagli monouso. Proprio sui dettagli dell’installazione sulle auto più vecchie, al momento dell’entrata in vigore del nuovo Codice della strada, a dicembre, erano cominciati gli interrogativi. Chi può montare l’alcolock? Servono officine autorizzate? Quali sono? Va modificato il documento unico di circolazione?
Il decreto firmato da Salvini stabilisce che l’alcolock può essere installato su diverse categorie di veicoli adibiti al trasporto sia di persone che di merci, e deve rispettare gli standard della normativa Ue. In carico ai produttori sono previsti obblighi specifici, come fornire istruzioni dettagliate per l’installazione, uso e manutenzione.
Gli installatori autorizzati avranno un ruolo cruciale. Dovranno infatti applicare un sigillo speciale per prevenire qualsiasi tentativo di manomissione. E dovranno rilasciare la dichiarazione di installazione e il certificato di taratura. Due documenti che il conducente, se viene fermato per un controllo su strada, dovrà esibire in originale. Dopo l’installazione dell’alcolock, spiega ancora il decreto, non servirà aggiornare il documento unico di circolazione.
Ma quali sono le officine autorizzate a montarlo? E quali i modelli di veicoli compatibili con i vari tipi di alcolock? Ancora l’elenco non c’è. Il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti fa sapere che lo pubblicherà sul sito www. ilportaledellautomobilista. it, senza però specificare quando. A ieri, 3 luglio, nonostante l’importanza della notizia, ripresa da tutti i siti di informazione, sul Portale dell’automobilista non c’era traccia dell’elenco, ma nemmeno della firma del decreto.
Intanto il nuovo passo in avanti verso l’applicazione dell’obbligo dell’alcolock è accolto positivamente dalle scuole guida. «Blocca coloro che potrebbero commettere una recidiva di guida in stato d’ebrezza. Una violazione comune per chi ha già ha avuto problemi del genere», commenta Paolo Colangelo, presidente della Confarca, Confederazione italiana.