Picchetti, scioperi e volantinaggio: mobilitazione senza precedenti nel “distretto parallelo” cinese di Prato
Il sindacato Sudd Cobas ha lanciato l’offensiva degli “Strike Days” in tante piccole e piccolissime aziende. L’obiettivo è coinvolgere anche la manodopera orientale
PRATO. Picchetti, scioperi, volantinaggi: è iniziata oggi, 30 maggio, una mobilitazione senza precedenti degli operai che lavorano nel “distretto parallelo” cinese di Prato che rivendicano il rispetto dei loro diritti (settimana lavorativa di cinque giorni per otto ore al giorno al posto del sistema 12x7, applicazione del contratto nazionale di lavoro, giorni di malattia pagati ecc.). Si tratta dello “Strike Days” promosso dal sindacato Sudd Cobas che sta interessando decine di piccole e piccolissime aziende cinesi a Prato e nei comuni della provincia, ma anche a Quarrata. Una mobilitazione che è fatta di presidi davanti alle aziende ma che si allarga anche sul web e sulle radio indipendenti, grazie ai collegamenti, dalle 16, garantiti da un ponte radio con Radio Onda Rossa, Radio Blackout, Radio Quar, Radio Eustachio, Radio Spore, Radio Neanderthal. C’è anche una diretta per seguire gli sviluppi della mobilitazione.
I sindacalisti si sono ritrovati alle 8 alla Casa del popolo di Cafaggio e di lì hanno raggiunto le aziende interessate dai presidi e dagli scioperi. Il tentativo, ambizioso, è di coinvolgere la manodopera cinese. Per questo sono stati diffusi manifesti e volantini in cinese. «Per esortare gli operai e le operaie ad unirsi al sindacato nella lotta per una vita più bella – spiega il Sudd Cobas – Lo sfruttamento e il sindacato non sono questioni “etniche”: è una questione politica e sociale, tra chi sfrutta e chi è sfruttato».