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Il caso

Prato, il Pd contro la fondazione in memoria del giovane che sparò all’ex fidanzata


	Federico Zini ed Elisa Amato
Federico Zini ed Elisa Amato

I consiglieri regionali Martini e Sostegni vogliono chiedere al Consiglio di affrontare di nuovo l’iniziativa della famiglia Zini

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PRATO. «Senza voler entrare nel merito di una sentenza, crediamo di dover solidarizzare con la famiglia di Elisa Amato, perché è una decisione che riacutizza un dolore immenso e rischia di disorientare l’opinione pubblica su un tema così importante e delicato come quello della violenza contro le donne e dei femminicidi».

Lo affermano Enrico Sostegni, presidente della commissione Sanità e politiche sociali, e Marco Martini, consigliere regionale del Partito democratico eletto a Prato, in riferimento alla notizia che il Tar della Toscana ha dato il via libera alla creazione di una fondazione in memoria di Federico Zini, l’assassino della giovane pratese Elisa Amato.

«Come è noto – proseguono Martini e Sostegni – la Regione Toscana, anche grazie a una mozione da noi proposta e approvata in Consiglio, negò l’iscrizione della fondazione nel registro unico nazionale del Terzo settore. Stiamo valutando oggi, dopo un opportuno approfondimento, di ripresentare un atto che chiami di nuovo l’Assemblea toscana ad esprimersi. Rispettiamo anche il dolore della famiglia Zini, ma continuiamo a pensare che istituire una fondazione in memoria di una persona che ha commesso un crimine orrendo rappresenti un segnale ambiguo e contraddittorio, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni».

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