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Alluvione a Prato, le richieste danni sono meno di quelle attese

di Paolo Nencioni
Le auto trascinate via dalla furia dell’acqua lo scorso 2 novembre a Figline
Le auto trascinate via dalla furia dell’acqua lo scorso 2 novembre a Figline

Già due proroghe dei termini da Regione e Prato emergenze

31 gennaio 2024
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PRATO. Da una parte, come dopo qualsiasi calamità naturale, si è alzato il coro “fate presto”. Dall’altra però si scopre che le famiglie danneggiate dall’alluvione dello scorso 2 novembre non hanno tutta questa fretta di chiedere i rimborsi agli enti pubblici. Ce lo dicono due proroghe decise in questi giorni. La prima della Regione, la seconda proprio ieri del Comitato Città di Prato pro-emergenze.

Lo scorso 8 gennaio il comitato presieduto da Daniele Rosati ha pubblicato un bando da 150.000 euro per i contributi alle famiglie le cui abitazioni, impianti o elettrodomestici fossero stati danneggiati dall’alluvione. C’era tempo fino a oggi e il contributo massimo per ogni famiglia è di 300 euro dietro presentazione di fattura entro l’8 luglio. Poca roba, si dirà, ma sempre meglio di nulla. Chi si aspettava una valanga di domande si è dovuto ricredere. Alla vigilia della scadenza del bando il numero di richieste è inferiore a quelle che si potrebbero soddisfare (in teoria almeno 500 famiglie), e così il comitato ha prorogato la scadenza al 16 febbraio, alle stesse condizioni.

La proroga della Regione invece è arrivata venerdì e riguarda il grosso delle richieste danni, quella raccolte dalla stessa Regione per essere inoltrate allo Stato, in attesa che il governo decida quante risorse destinare all’emergenza dopo i 5 milioni stanziati a caldo e quelli gestiti da Simest e destinati alle aziende che esportano.

In questo caso il termine era già scaduto alla mezzanotte del 19 febbraio, ma esattamente una settimana dopo, preso atto che le richieste sembravano inferiori a quelle che ci si poteva aspettare, la Regione ha deciso di prorogare il termine al prossimo 9 febbraio.

Si tratta delle richieste danni e di quelle per il “contributo di autonoma sistemazione” (un rimborso delle spese sostenute per trovare una sistemazione provvisoria nell’immediatezza), sia per le famiglie che per le imprese.

La Regione ha spiegato che si è fatto così «per dare modo anche a chi non è riuscito a terminare la procedura di portare in fondo la pratica e presentare correttamente la domanda».

Insomma, non pochi tra i danneggiati potrebbero aver avuto difficoltà a completare le pratiche, alle quali devono essere allegate le perizie tecniche. Già all’inizio dell’emergenza, poi, il sindaco Matteo Biffoni si era raccomandato che tutto fosse fatto dietro il rilascio di fattura, un dettaglio non trascurabile.

L’ordinanza del commissari strarodinario Eugenio Giani prevede inoltre la possibilità per il commissario di disporre in futuro ulteriori proroghe per le richieste di contributo di autonoma sistemazione, non andando comunque oltre il 31 marzo 2024.

«Inoltrare la domanda è l’unica modalità per chiedere i rimborsi dei danni subiti – ha ricordato Giani – La Giunta regionale approverà nei prossimi giorni una delibera che definirà le modalità per erogare velocemente il primo contributo. Saremo molto attenti nel non fare disparità di trattamento, ma è importante che tutti coloro che hanno avuto danni compilino la domanda entro i termini stabiliti».Al 25 gennaio risultavano pervenute alla Regione 10.906 richieste danni presentate da famiglie e 2.612 da imprese. Solo 400 le richieste di contributo di autonoma sistemazione presentate per il momento.

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