Carmignano, battaglia per salvare le scuole. Il sindaco: «Non devono chiudere»
Il Comune in campo per gli istituti di Bacchereto e Poggio alla Malva
CARMIGNANO. «Siamo disponibili a raschiare il barile e trovare tutte quelle risorse necessarie per evitare la chiusura». Queste le parole del sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti per evitare il rischio di “cancellare” le due scuole delle zone di Poggio alla Malva e di Bacchereto. «La scuola non si chiude» sottolinea il primo cittadino che ha preparato un programma di interventi affinché le due “scuoline”, come vengono chiamate, possano continuare ad accogliere una quarantina di bambini. E su questo tema sono stati organizzati alcuni incontri dal Comune aperti ai cittadini. Molto partecipato è stato il primo che si è tenuto mercoledì scorso al circolo Arci di Poggio alla Malva e ha visto la presenza di un’ottantina di persone. Il tema è molto sentito perché con il rischio chiusura delle due scuole dell’infanzia si mette a repentaglio anche la vivacità delle frazioni, che nella scuola hanno un presidio culturale ed educativo, ma anche di sviluppo dei due territori. Per ribadire il “no” alla chiusura sta nascendo un comitato dei cittadini per lavorare insieme all’amministrazione comunale nel mantenimento dei due plessi scolastici. A mettere a rischio le due strutture è la norma che prevede l’assegnazione del personale Ata e dei docenti in base agli alunni e non in base alle scuole, ma per i piccoli borghi o per le frazioni non è sempre facile mantenere il numero degli alunni idoneo a scongiurare la chiusura.
«Come amministrazione abbiamo ritenuto giusto informare tutta la cittadinanza – spiega il sindaco Edoardo Prestanti – , all’incontro erano presenti i genitori dei bambini iscritti o potenzialmente iscritti, ma anche tanti cittadini che vedono nella chiusura di questi due plessi scolastici un rischio per tutta la frazione. Abbiamo informato come amministrazione che faremo tutto il possibile per evitare le chiusure». Il sindaco già alla fine di febbraio aveva contattato l’ufficio regionale della scuola per chiedere un incontro dopo l’arrivo della lettera dei dirigenti scolastici. «Abbiamo risposto alla lettera con cui i dirigenti scolastici informavano delle criticità legate alla scarsità del personale Ata – spiega Prestanti – e i primi di marzo abbiamo incontrato l’ufficio regionale, in quell’occasione abbiamo fatto presente che quelle scuole sono due presidi fondamentali e, in base anche alle testimonianze arrivate dai genitori dei bambini che frequentano quei due plessi, sono un valore aggiunto in termine di didattica che di crescita».
L’amministrazione comunale ha intenzione di avviare un programma di interventi. «Abbiamo ribadito la volontà dell’amministrazione comunale di fare tutto il necessario – dice il primo cittadino – in termini di pre e post scuola, di incentivi sul trasporto scolastico e sulla mensa e tutto ciò che attiene alla competenza comunale, ci siamo resi disponibili a mettere risorse e cercare di colmare l’eventuale gap di personale legato alla diminuzione del trend demografico che c’è a Carmignano, ma anche in tutta la Toscana. Abbiamo chiesto anche di agire in deroga perché è vero che la legge nazionale tiene conto della popolazione scolastica, ma dovrebbe tenere conto anche del numero di plessi scolastici. Carmignano come buona parte di quella che viene definita l’Italia minore è un comune con un territorio esteso fatto di tanti piccoli centri abitati. Il prossimo incontro si terrà mercoledì 22 marzo alle 21. 15 al circolo Arci di Bacchereto .
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