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Tessile, Beste ricomincia da tre col riciclato e il caro gas adesso fa meno paura

di Maria Lardara
Tessile, Beste ricomincia da tre col riciclato e il caro gas adesso fa meno paura

Primo giorno di fiera a Milano Unica: viaggio negli stand dei 70 produttori pratesi. Tornano i clienti coreani e i grandi gruppi da Armani a Céline, da Max Mara a Inditex

01 febbraio 2023
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PRATO. Non si butta via niente, è proprio il caso di dirlo. Le vie del riciclo sono infinite. E nella moda passano anche da Milano Unica con la trasformazione degli scarti di filatura e tessitura grazie alla nuova divisione di Beste che ha debuttato proprio ieri nel salone di Rho Fiere.

È l’edizione numero 36 della vetrina dei tessuti con il sipario alzato sulle collezioni per la primavera-estate 2024. È tempo di sfoggiare cotoni, lini, viscose per la bella stagione e i 70 produttori pratesi di tessuto non si sono fatti trovare impreparati all’appuntamento con i clienti. Si dà il bentornato ai compratori asiatici: discreta l’affluenza di coreani fra i corridoi di Moda In e Idea Biella, le due ali in cui è distribuita la pattuglia dei lanifici nostrani. Le code alle 9 di mattina ai cancelli della fiera sono un buon termometro per misurare la salute del tessile pratese. Fuori è ancora freddo ma dentro l’aria dell’estate penetra fra le stoffe leggere e avvolgenti, evocata nell’allestimento del lanificio Balli con un carretto dei gelati per prendere per la gola i clienti.

Milano Unica diventa ormai meta fissa anche del sindaco Matteo Biffoni. «Come sempre sono voluto venire di persona perché, al di là dei numeri, è importante capire direttamente dagli imprenditori il clima che si respira. Prato ancora una volta si dimostra al centro del settore moda, con la sua produzione di qualità, il suo gusto e una visione lungimirante anche sul fronte dell’economia circolare».

Un salto allo stand di Beste con un raggiante Giovanni Santi per i primi riscontri del progetto “Beredo”. «È la terza divisione aziendale dopo quella dei tessuti e dell’abbigliamento. Attraverso macchinari innovativi, abbiamo deciso di reinserire gli scarti tessili all’interno del ciclo produttivo in un’ottica di sostenibilità». In sostanza, il cliente conferisce gli scarti a Beste che poi lo restituirà al mittente sotto forma di tessuto rigenerato al 100 per cento. Innovazione di processo e di prodotto, da sempre una garanzia a Milano Unica. Già in mattinata si vedono i primi nomi che contano: Max Mara, Armani, Céline, gruppo Inditex. E poi francesi, inglesi, austriaci, tedeschi, svedesi, turchi. Parte col piede giusto Sandro Ciardi della Dinamo che si presenta in fiera con suggestioni meno “dark” rispetto alla linea tradizionale. «Quest’anno l’allestimento fieristico è ancora più bello con un’illuminazione più forte». Flessibilità è una delle parole d’ordine in casa Fortex. «La domanda è cambiata – sottolinea Roberto Rosati di Fortex – Non si fanno più solo chilometri di panno nero ma piccole quantità di articoli per i clienti con colori personalizzati». La Marini Industrie sforna una “chicca”: una linea di maglie tubolari come appendice della nuova collezione che, in base ad accordi con i fornitori, può prevedere anche la consegna di capi finiti. Nel segno della ricerca la collezione di Bisentino che propone tessuti dai finissaggi particolari con tanto di brevetto. È la luce in fondo al tunnel? Anche se più basso, resta in piedi il ticket energetico applicato dalle tintorie e rifinizioni per calmierare i prezzi del gas. «Siamo sui 70 euro a megawattora contro i 350 di novembre – fa sapere Maurizio Sarti, coordinatore dei produttori tessuti di Confindustria Toscana Nord – Spunta po’ di luce in fondo al tunnel ma anche i lanifici hanno applicato ticket ai clienti». Gli fa eco Giovanni Gramigni, presidente di Pratotrade. «Meglio essere cauti. Intanto sui mercati è sfaccettata la situazione dei cambi, con la quotazione del dollaro Usa che ci aiuta mentre lo yen ci penalizza». Le prossime due settimane saranno cruciali per gli ordini. «Il gas è in discesa ma non siamo ancora su valori che ci consentono di abbassare i prezzi – puntualizza Francesco Marini – Così i nostri listini risentono dei costi delle lavorazioni».
 

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