Addio a Carla Pitigliani del Panathlon: «Amava tantissimo l’equitazione»
L’esponente della famiglia morta nella fattoria a Castellina in Chianti
PRATO. Aveva una grande passione per i cavalli. Per tutta la vita aveva praticato l’equitazione e proprio per questa sua attività sportiva era entrata nell’associazione sportiva Panathlon di cui era stata una dei primi soci. Ed era nell’amore per lo sport, insieme a quello per la famiglia, che Carla Bartolozzi Pitigliani, aveva conservato la cifra di quella ragazzina, riservata ma capace di intessere relazioni autentiche, arrivata da Boston a Firenze ad appena 14 anni. Segretaria e cerimoniera del Panathlon pratese da anni, era la vedova di Fabrizio Pitigliani, fondatore di uno dei colossi della logistica, la “Albini& Pitigliani”.
Avrebbe compiuto 83 anni a dicembre. E un’improvvisa emorragia cerebrale ha messo la parola fine alla sua vita. Si trovava a Castellina in Chianti, nella fattoria Sommavilla. In quella casa in cui i Pitigliani si ritrovano e da sempre festeggiano gli eventi della famiglia si era trasferita in questi mesi estivi per sfuggire al caldo. Suo figlio Stefano, manager della comunicazione nel settore della moda, abita lì, mentre l’altro figlio Sandro, è nel cda del Gruppo. «Il padre, originario di Firenze, dopo la morte della moglie aveva deciso di riportare le figlie in Italia per studiare. E Carla incontrò Fabrizio a Quercianella durante un periodo di vacanza. Si fidanzarono giovanissimi e si sposarono subito dopo la laurea», racconta la cognata Giovannella Pitigliani. «La nostra è una famiglia molto unita – aggiunge – e spesso ci ritroviamo insieme, proprio a Sommavilla, nei momenti importanti per tutti noi. Carla era bravissima, cucinava divinamente. Riservata, certo. Ma capace tenere insieme affetti e rapporti. Era solare con le persone con cui aveva confidenza».
E proprio della gestione dei rapporti con i soci si occupava nel Panathlon. Non aveva mai smesso di frequentare l’associazione neppure dopo la morte del marito Fabrizio. Anche questa arrivata all’improvviso: un infarto fulminante proprio davanti alla sede dell’azienda nel marzo del 2010, a 82 anni. «Teneva i rapporti con i soci, come cerimoniera. Le piaceva molto», la ricorda il presidente Riccardo Tempestini. I soci informati della morte ce l’hanno davanti agli occhi durante la premiazione del “Fair Play” lo scorso maggio, nel salone consiliare. Impeccabile, come sempre.
Questa mattina la salma sarà riportata a Prato dalla Pubblica Assistenza. Come uso nella famiglia Pitigliani sarà cremata ma non esposta. Sono stati donati fegato e reni. Saranno inoltre raccolte offerte per la fondazione contro la lotta ai tumori “Sandro Albini” presieduta dalla cognata Giovannellal