Il Tirreno

Prato

Gli operai Texprint si accampano davanti al Comune: "Sciopero della fame" - Video

La manifestazione davanti al Comune
La manifestazione davanti al Comune

Licenziati dalla stamperia a conduzione cinese, chiedono risposte all'Ispettorato del lavoro sulle denunce di sfruttamento e aspettano un intervento delle istituzioni

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PRATO. Gli operai licenziati dalla stamperia Texprint di via Sabadell si sono accampati stamattina in piazza del Comune, davanti alla statua del Datini, e dieci di loro hanno annunciato l'inizio di uno sciopero della fame per chiedere un intervento delle istituzioni a sostegno della vertenza che ormai dalla metà di gennaio li vede impegnati contro la proprietà cinese dell'azienda.

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Insieme al sindacato Si Cobas, chiedono una risposta all'Ispettorato del lavoro sulle accuse di sfruttamento mosse nei confronti della Texprint. Risposta che a distanza di sette mesi non è ancora arrivata. Sono però arrivate le multe, a valanga, per un totale di circa 50.000 euro. L'ultima (120 euro) è stata notificata stamattina dalla polizia municipale per l'installazione della tenda in piazza. "A noi 50.000 euro di multe per il presidio davanti all'azienda - ha sintetizzato Seyed Shah, uno degli operai pachistani - Alla Texprint niente. Lavoriamo qui e paghiamo le tasse qui, ma molti di noi non hanno la residenza e non possono accedere a tanti servizi". Alcuni hanno difficoltà a rinnovare il permesso di soggiorno perché chi gli affitta le case vuole essere pagato in nero. Altri hanno avuto anche problemi a vaccinarsi, per lo stesso motivo.

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In piazza fin dal mattino si è sistemato un importante schieramento delle forze dell’ordine coordinato dalla Questura. I manifestanti avevano il permesso di stazionare sotto la statua del Datini dalle 9 alle 14, poi la situazione dell’ordine pubblico sarebbe stata valutata dai funzionari sul posto. Teoricamente c’era il rischio di uno sgombero coatto, ma nel pomeriggio la situazione è rimasta tranquilla e alle 18 si èsvolta un’assemblea pubblica.
I sindacalisti Si Cobas Sarah Caudiero e Luca Toscano se la sono presa contro l’immobilismo delle istituzioni, soprattutto del Comune («Il sindaco non ha trovato cinque minuti del suo tempo per venire a parlare con gli operai») e sono tornati a chiedere un tavolo di confronto garantito dalla Prefettura.

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I sindacalisti e una parte degli operai sono indagati per violenza privata nei confronti della Texprint e a loro volta hanno presentato una denuncia per il presunto sfruttamento lavorativo nell’azienda. Contestano il fatto che, mentre per l’accusa di violenza privata la magistratura si è mossa con molta rapidità, da sette mesi non si sa niente degli accertamenti compiuti dall’Ispettorato del lavoro sulle condizioni di lavoro dentro la Texprint. «Rimarremo qui fino a quando non ci daranno delle risposte» ha detto Sarah Caudiero.

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