Toscana economia

Rischiano di perdere la casa, si salvano pagando il saldo alla banca

Ilenia Reali
Il complesso di via Lama
Il complesso di via Lama

Prato, erano già stati pignorati gli alloggi di cui avevano versato le caparre. Soluzione stragiudiziale col pagamento dei debiti dell’immobiliare

04 novembre 2016
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PRATO. Il perito nominato dal Tribunale aveva già suonato al loro campanello. Avrebbe dovuto fare una stima degli immobili per capire quale fosse il reale valore per poi venderli. Una decina di case, tra appartamenti e villette in via Lama a Calenzano per cui i proprietari avevano già firmato il contratto preliminare e per cui stavano pagando anticipi e caparre. Una situazione che in realtà si sarebbe dovuta concludere nel 2011 ma che, per vari motivi, era rimasta aperta e nonostante le case fossero state consegnate i proprietari non avevano ancora firmato i contratti di compravendita.

Una situazione precipitata nel 2014 quando la società immobiliare costruttrice presenta il concordato preventivo anche alla luce di un'istanza di fallimento già presentata dal Monte dei Paschi di Siena che aveva a sua volta erogato alla società un mutuo. Non solo. La banca aveva anche presentato un pignoramento immobiliare delle case in cui i "promissari acquirenti" abitavano.

L'ipotesi di perdere le case e tutto quello che avevano versato (3 milioni e 300mila euro) anche per una manciata di famiglie pratesi, era più che reale se non fossero riusciti almeno ad arrivare alla firma dei contratti di compravendita. E' a questo punto che le famiglie si sono rivolte a un gruppo di avvocati del foro di Firenze e di Prato - tra gli altri Stefania Corsini, Stefano Petrioli, Laura Bonarini e Marco Ricci - dal momento che le procedute esecutive erano sul tribunale di Prato mentre le richieste di concordato e di fallimento su quello di Firenze.

L'unico modo era quello di trovare una soluzione stragiudiziale versando il saldo dei prezzi delle abitazioni direttamente all'istituto di credito (900mila euro) e quindi far sì che la banca rinunciasse alle procedure esecutive. Situazione che nelle scorse settimane dopo mesi di trattative si è verificata. Per alcune delle famiglie del resto la situazione che si profilava era particolarmente drammatica: stavano pagando un mutuo per l'acquisto di immobili che non erano ancora di loro proprietà e che avrebbero perso. In alcuni casi addirittura non erano stati ancora registrati i contratti preliminari.

 

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