Il Tirreno

Prato

PROCESSO A PRATO

Violenza su due prostitute polacche Stupratore incastrato dall'autovelox

Paolo Nencioni /
Prostituto lungo il viale
Prostituto lungo il viale

Incastrato dall'autovelox. Un destino beffardo per un ex dipendente dell'Azienda sanitaria di Empoli, accusato di violenza e tentata violenza sessuale su due prostitute polacche, che ieri è stato condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione dal Tribunale di Prato.

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PRATO. Incastrato dall'autovelox. Un destino beffardo per un ex dipendente dell'Azienda sanitaria di Empoli, accusato di violenza e tentata violenza sessuale su due prostitute polacche, che ieri è stato condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione dal Tribunale di Prato.
Bruno Cucchiara, 49 anni, rimarrà dunque in una cella del carcere di Sollicciano, che lo ospita dal 9 aprile del 2004, quando fu arrestato dai carabinieri di Empoli e Prato subito dopo l'aggressione a una prostituta polacca, avvenuta la sera prima a Comeana.
Il pubblico ministero Laura Canovai aveva chiesto una condanna più pesante, otto anni e sei mesi, ma Cucchiara è stato assolto dalle accuse di rapina ai danni delle prostitute.
L'autovelox piazzato sulla strada regionale 325 all'altezza della Tignamica (Vaiano) ha giocato un ruolo importante nel processo.
La sera del 2 giugno 2006 l'impianto registrò il passaggio di una Fiat Uno intestata a Cucchiara che aveva superato il limite di velocità dirigendosi verso Prato. Pochi minuti prima una prostituta polacca era stata aggredita nella zona di Vernio da un cliente che tentò anche di violentarla. Ed è proprio dalla foto scattata alla Tignamica che i carabinieri sono risaliti a Cucchiara, poi riconosciuto dalla prostituta. O meglio, quando le mostrarono una foto del sospettato in bianco e nero non lo riconobbe, mentre lo riconobbe con ragionevole certezza davanti a una foto a colori.
Il secondo episodio accadde quasi due anni dopo, quando Cucchiara era già indagato per il primo. Anche in questo caso la vittima è una prostituta polacca, raccolta per strada a Prato in viale Fratelli Cervi e portata in una stradina appartata di Comeana (Carmignano). Qui la ragazza fu minacciata con un coltello e costretta ad avere un rapporto sessuale. Lei disse anche di essere stata rapinata dell'incasso e di un telefono cellulare.

L'imputato ha ammesso di essersi appartato con la lucciola, ma ha negato di averla picchiata. La donna, sanguinante, fu comunque soccorsa da un automobilista di passaggio e indicò il numero di targa dell'auto dell'aggressore, che quindi fu arrestato a Empoli nel giro di poche ore.
Autista dell'Azienda sanitaria 11 fino al 2000, Cucchiara era stato ritenuto inadatto alla mansione e pare che da quel momento non avesse ritrovato un lavoro.

Il suo avvocato difensore, Gionata Marini, ha cercato di smontare le tesi dell'accusa sottolineando che non c'erano riconoscimenti certi e che la prima delle due prostitute si è resa irreperibile ancor prima dell'incidente probatorio, ma il Tribunale ha ritenuto che le prove raccolte fossero sufficienti per condannare Cucchiara per entrambi gli episodi, anche se è caduta l'accusa di rapina.

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