Test del carrello, altro caso in Toscana: sospesa cassiera Pam con 36 anni di esperienza – Cosa è successo
A raccontare quanto accaduto i consiglieri regionali Anna Piu e Massimiliano Ghimenti
Si chiama test del carrello e da qualche mese è l’incubo dei lavoratori nei supermercati toscani. Ora – dopo gli altri tre casi in Toscana – ne spunta uno nuovo, in provincia di Pisa.
La denuncia
«La sospensione di dieci giorni inflitta a una lavoratrice con 36 anni di esperienza nel punto vendita Pam di Fornacette, in provincia di Pisa, è un fatto gravissimo, che conferma un clima ormai insostenibile» dichiarano Anna Piu, segretaria provinciale di Sinistra Italiana, e Massimiliano Ghimenti, consigliere regionale di Alleanza Verdi e Sinistra.
Cos’è il test del carrello
Il cosiddetto test del carrello è una pratica utilizzata da Pam Panorama per verificare l’attenzione dei cassieri: un ispettore si finge cliente e passa alla cassa con un carrello contenente prodotti nascosti o non registrati. Se il dipendente non rileva l’anomalia, l’azienda può avviare provvedimenti disciplinari. Una procedura che, secondo l’azienda, serve a prevenire i furti, ma che i sindacati contestano duramente perché considerata vessatoria e punitiva.
Le critiche di Avs
«Il cosiddetto test carrello, trasformato dall’azienda in una sorta di trappola disciplinare, non è uno strumento di sicurezza ma un meccanismo punitivo che scarica sulle cassiere e sui cassieri responsabilità che nulla hanno a che vedere con il loro lavoro. La sospensione comminata oggi dimostra la volontà di individuare capri espiatori invece di affrontare le vere cause delle perdite aziendali». Piu e Ghimenti ricordano che «la stessa RSU, già nel 2023, aveva segnalato che gli ammanchi erano dovuti principalmente ai furti alle casse veloci, prive di adeguata vigilanza. Oggi, con il ritorno dell’antitaccheggio e il conseguente aumento dei tentativi di furto sventati, l’evidenza è sotto gli occhi di tutti: il problema non sono le lavoratrici, ma scelte gestionali sbagliate».
La richiesta
«Colpire chi ha anni di esperienza, chi ogni giorno manda avanti i punti vendita, è una scelta indegna e miope. Pretendiamo che Pam Panorama ritiri immediatamente i provvedimenti disciplinari e i licenziamenti e apra un confronto serio con le organizzazioni sindacali. La dignità delle persone non può essere trattata come una variabile di bilancio». «Come AVS – concludono Piu e Ghimenti – saremo al fianco della FILCAMS CGIL e delle lavoratrici e dei lavoratori in ogni passaggio istituzionale e nelle mobilitazioni territoriali. In Toscana non accettiamo queste forme di gestione del personale».
