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Pontedera, maxi antenna 5G al Santuario: «I lavori andranno avanti» – I motivi della decisione

di Andreas Quirici
Pontedera, maxi antenna 5G al Santuario: «I lavori andranno avanti» – I motivi della decisione

Telefonata tra assessore e ditta per il cantiere a Ripaia. Intanto il Comune ha riposto alla richiesta di chiarimenti avanzata dalla Soprintendenza: «Per noi niente vincoli»

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PONTEDERA. La giornata era cominciata con un’auto di cittadini a bloccare l’accesso al Santuario della Madonna di Ripaia senza però che qualcuno della ditta incaricata d’installare l’antenna 5G di fronte alla chiesa si facesse vedere. Un’assenza che, ora dopo ora, ha alimentato la speranza che davvero i lavori si fossero bloccati in attesa di chiarimenti tra Comune e Soprintendenza. Invece, nel tardo pomeriggio è arrivata la doccia fredda. Dopo aver parlato telefonicamente con l’azienda, l’assessore all’ambiente e alle attività produttive del Comune di Pontedera, Alessandro Puccinelli, ha spiegato che «la ditta ritiene di avere i permessi in regola per portare avanti l’intervento e che solo le condizioni meteo ne hanno rallentato l’avanzamento».

Richiesta di chiarimenti

E dire che la mossa della Soprintendenza di chiedere chiarimenti ad amministrazione comunale (che ha concesso i permessi) e Diocesi (il cui Istituto per il sostentamento del Clero è proprietario dell’area) aveva fatto credere di poter quantomeno sospendere un’operazione che ha fatto infuriare il paese di Treggiaia e non solo, visto che questo è il luogo dove in tantissimi si sono sposati e in cui molte persone hanno battezzato i propri figli. Il soprintendente Valerio Tesi, nei giorni scorsi, ha spiegato al giornale Il Tirreno, che l’ente non è stato coinvolto dallo Sportello unico delle attività produttive (Suap) dell’Unione Valdera, che ha curato le pratiche. E per questo ha chiesto chiarimenti. La lettera, ieri, è arrivata a Palazzo Stefanelli e, secondo Puccinelli, contiene effettivamente la richiesta di chiarimenti, a cui l’amministrazione comunale ha prontamente risposto. «Dalla Soprintendenza hanno anche avanzato la possibilità che il Comune faccia sospendere i lavori – dice ancora l’assessore – ma dai nostri uffici mi dicono che, stando così le cose, non abbiamo gli elementi per emettere un’ordinanza che blocchi l’intervento a Ripaia».

«Nessun vincolo»

Così come non ci sarebbero stati gli elementi per coinvolgere la Soprintendenza nella raccolta dei pareri necessari per dare il via ai lavori legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), procedura semplificata che riguarda l’interesse nazionale. «Nella gestione della pratica – sottolinea Alessandro Puccinelli – non sono emersi vincoli architettonici, storici o paesaggistici nel punto preciso in cui è stato allestito il cantiere. Per questo gli uffici non hanno coinvolto la Soprintendenza a cui comunque, abbiamo risposto fornendo gli elementi per valutare la situazione e cercare di fare chiarezza ulteriore». La sensazione è che molto del futuro di questa vicenda passi davvero dalla Soprintendenza, considerato che la ditta pensa di avere le carte in regola per proseguire con il lavoro e che il Comune ritiene che non ci siano elementi per bloccare l’intervento che impatterà non poco in un posto che anche l’altro giorno è stato raggiunto da tante persone per rendersi conto della situazione.

Progresso e profitto

Un caso complesso già in partenza, è diventato ancora più problematico. Se l’analisi dei documenti farà emergere la presenza di un vincolo che non è stato preso in considerazione durante la gestione della pratica o se la Soprintendenza ne imporrà uno che precedentemente non c’era, le conseguenze sono comunque difficili da prevedere. Ma è chiaro che gli abitanti della zona si aspettano la soluzione positiva di una vicenda nata nel silenzio generale e che si è praticamente palesata ai loro occhi a fatto compiuto. Senza che nessuno di Comune o Diocesi avvertisse che quel luogo speciale sarebbe cambiato e per sempre nel nome del profitto mascherato da progresso.

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